
La frase: «tutto è bene ciò che finisce bene!» è vera soprattutto se applicata alla nostra vita terrena che deve meritare quella vita eterna, che dipende dal nostro ultimo atto di volontà. Se questo è un atto di amore può riparare una vita fallita, come quella del buon ladrone. Se invece è un atto di ribellione o di disperazione, può rovinare per sempre anche un apostolo, come ce lo insegna Giuda. L’atto più importante della nostra esistenza terrena è dunque il morire, cioè quell’atto che la chiude e ci spalanca la vita eterna. Per questo l’autore offre questa sua meditazione basata sul pensiero di eminenti maestri e convalidato dalle luminose parole del Signore comunicate ai mistici cattolici.

L’Ora Santa ha sempre avuto una grande importanza nella devozione al Cuore di Gesù. Il papa Pio XI l’ha lodata e raccomandata nella Enciclica “Miserentissimus Redemptor”.
L’origine di questa pratica è dovuta a Gesù stesso che, apparendo nella cosiddetta terza apparizione del 1674, domandò a santa Margherita Maria Alacoque di partecipare, tutte le notti tra il giovedì e il venerdì dalle 23 alle 24, alla sua agonia nell’orto degli ulivi. Lo scopo di tale pratica espresso da Gesù è: placare l’ira di Dio, implorare misericordia per i peccatori e consolare lui nel dolore provato per l’abbandono dei discepoli.
Il presente libro “L’Ora Santa”, riporta una meditazione dettata da Gesù stesso alla mistica cattolica Maria Valtorta. Come tutti gli scritti valtortiani, oltre ad essere conforme alla morale e alla fede della Chiesa Cattolica, esprime in un linguaggio comprensibile ai più una pregnanza spirituale e teologica eccezionale. Per queste ragioni il curatore Flaviano Patrizi la offre alla lettura sia di chi crede nell’origine soprannaturale degli scritti valtortiani e sia di chi li considera frutto delle capacità eccezionali dell’autrice.
Gesù ha chiesto molte volte durante i secoli la pratica di questa devozione perché essa ci conduce al centro dell’amore infinito di Dio per noi e ci infiamma di amore per Lui.