
Testo fondamentale sulla virtù indispensabile per ogni cristiano: l’umiltà.
Il Creatore ha tutti i diritti senza nessun dovere verso di noi, sue creature ribelli, come noi abbiamo tutti i doveri senza nessun diritto verso di Lui. Verità riconosciuta dall’umiltà,
rifiutata dalla superbia.
Lo Spirito Santo ha sete della nostra umiltà per riempirla di grazia, anzi, di Se stesso. La sua presenza nell’anima costituisce la vera santità cristiana.
Per questo motivo è estremamente utile studiare l’umiltà. Quell’umiltà che Maria, “Umile ed Alta più che creatura” (Dante, Divina Commedia), cantò nel suo Magnificat e che fu il segreto della sua santità e dalla sua maternità divina. Scrisse infatti in modo lapidario san Girolamo: “Virginitate placuit, humilitate concepit!” volendo affermare che Maria piacque a Dio per la verginità, ma fu la sua umiltà che la rese idonea a concepire Dio.
Dunque, caro lettore, rigiro a te l’esortazione che fece la Vergine Maria a santa Veronica Giuliani: “Studia l’umiltà”.
La venerazione delle icone e l’adorazione eucaristica sono due aspetti macroscopici della spiritualità cristiana che caratterizzano rispettivamente la chiesa Bizantina orientale e quella Latina occidentale. La diversità di queste due spiritualità pone dei grossi punti interrogativi. L’autore Flaviano Patrizi cerca di individuare una strada che giustifica o dà ragione di questa differenza, provando anche a trovare un punto di contatto.
Testo molto interessante.