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Introduzione alla passione e morte di Gesú

Dice Gesù:
«Ed ora vieni. Per quanto tu sia questa sera come uno prossimo a spirare, vieni, ché Io ti conduca verso le mie sofferenze. Lungo sarà il cammino che dovremo fare insieme, perché nessun dolore mi fu risparmiato. Non dolore della carne, non della mente, non del cuore, non dello spirito. Tutti li ho assaggiati, di tutti mi sono nutrito, di tutti dissetato, fino a morirne.
Se tu appoggiassi sul mio labbro la tua bocca, sentiresti che essa ancora conserva l’amarezza di tanto dolore. Se tu potessi vedere la mia Umanità nella sua veste, ora fulgida, vedresti che quel fulgore emana dalle mille e mille ferite che coprirono con una veste di porpora viva le mie membra lacerate, dissanguate, percosse, trafitte per amore di voi.
Ora è fulgida la mia Umanità. Ma fu un giorno che fu simile a quella d’un lebbroso, tanto era percossa ed umiliata. L’Uomo-Dio, che aveva in Sé la perfezione della bellezza fisica, perché Figlio di Dio e della Donna senza macchia, apparve allora, agli occhi di chi lo guardava con amore, con curiosità o con occhio sprezzante, brutto: un “verme”, come dice Davide, l’obbrobrio degli uomini, il rifiuto della plebe.
L’amore per il Padre e per le creature del Padre mio mi ha portato ad abbandonare il mio corpo a chi mi percoteva, ad offrire il mio volto a chi mi schiaffeggiava e sputacchiava, a chi credeva fare opera meritoria strappandomi le chiome, svellendomi la barba, trapassandomi la testa con le spine, rendendo complice anche la terra e i suoi frutti dei tormenti inflitti al suo Salvatore, slogandomi le membra, scoprendo le mie ossa, strappandomi le vesti e dando così alla mia purezza la più grande delle torture, configgendomi ad un legno e innalzandomi come agnello sgozzato sugli uncini di un beccaio, e abbaiando, intorno alla mia agonia, come torma di lupi famelici che l’odore del sangue fa ancora più feroci.
Accusato, condannato, ucciso. Tradito, rinnegato, venduto. Abbandonato anche da Dio perché su Me erano i delitti che m’ero addossato. Reso più povero del mendico derubato da briganti, perché non mi fu lasciata neppur la veste per coprire la mia livida nudità di martire. Non risparmiato neppur oltre la morte dall’insulto di una ferita e dalle calunnie dei nemici. Sommerso sotto il fango di tutti i vostri peccati, precipitato sino in fondo al buio del dolore, senza più luce del Cielo che rispondesse al mio sguardo morente, né voce divina che rispondesse al mio invocare estremo.
Isaia la dice la ragione di tanto dolore: “Veramente Egli ha preso su di Sé i nostri mali ed ha portato i nostri dolori”.
I nostri dolori! Sì, per voi li ho portati! Per sollevare i vostri, per addolcirli, per annullarli, se mi foste stati fedeli. Ma non avete voluto esserlo. E che ne ho avuto? Mi avete “guardato come un lebbroso, un percosso da Dio”. Si, era su Me la lebbra dei vostri peccati infiniti, era su Me come una veste di penitenza, come un cilicio; ma come non avete visto tralucere Dio, nella sua infinita carità, da quella veste indossata per voi sulla sua santità?
“Piagato per le nostre iniquità, trafitto per le nostre scelleratezze” dice Isaia, che coi suoi occhi profetici vedeva il Figlio dell’uomo divenuto tutta una lividura per sanare quelle degli uomini. E fossero state unicamente ferite alla mia carne!
Ma ciò che più m’avete ferito fu il sentimento e lo spirito. Dell’uno e dell’altro avete fatto zimbello e bersaglio; e mi avete colpito nell’amicizia, che avevo posto in voi, attraverso Giuda; nella fedeltà, che speravo da voi, attraverso Pietro che rinnega; nella riconoscenza per i miei benefici, attraverso coloro che mi gridavano: “Muori!”, dopo che Io li avevo risorti da tante malattie; attraverso l’amore, per lo strazio inflitto a mia Madre; attraverso alla religione, dichiarandomi bestemmiatore di Dio, Io che per lo zelo della causa di Dio m’ero messo nelle mani dell’uomo incarnandomi, patendo per tutta la vita e abbandonandomi alla ferocia umana senza dire parola o lamento.
Sarebbe bastato un volgere di occhi per incenerire accusatori, giudici e carnefici. Ma ero venuto volontariamente per compiere il sacrificio, e come agnello, perché ero l’Agnello di Dio e lo sono in eterno, mi sono lasciato condurre per essere spogliato e ucciso e per fare della mia Carne la vostra Vita.
Quando fui innalzato ero già consumato da patimenti senza nome, con tutti i nomi. Ho cominciato a morire a Betlemme nel vedere la luce della Terra, così angosciosamente diversa per Me che ero il Vivente del Cielo. Ho continuato a morire nella povertà, nell’esilio, nella fuga, nel lavoro, nell’incomprensione, nella fatica, nel tradimento, negli affetti strappati, nelle torture, nelle menzogne, nelle bestemmie. Questo ha dato l’uomo a Me che venivo a riunirlo con Dio!
Maria, guarda il tuo Salvatore. Non è bianco nella veste e biondo nel capo. Non ha lo sguardo di zaffiro che tu gli conosci. Il suo vestito è rosso di sangue, è lacero e coperto di immondezze e di sputi. Il suo volto è tumefatto e stravolto, il suo sguardo velato dal sangue e dal pianto, e ti guarda attraverso la crosta di questi e della polvere che appesantiscono le palpebre. Le mie mani – lo vedi? – sono già tutte una piaga e attendono la piaga ultima.
Guarda, piccolo Giovanni, come mi guardò tuo fratello Giovanni. Dietro il mio andare restano impronte sanguigne. Il sudore dilava il sangue che geme dalle lacerazioni dei flagelli, che ancor resta dall’agonia dell’Orto. La parola esce, nell’anelito dell’affanno di un cuore già morente per tortura d’ogni nome, dalle labbra arse e contuse.
D’ora in poi mi vedrai sovente così. Sono il Re del Dolore e verrò a parlarti del dolore mio con la mia veste regale. Seguimi, nonostante la tua agonia. Saprò, poiché sono il Pietoso, mettere davanti alle tue labbra, attossicate dal mio dolore, anche il miele profumato di più serene contemplazioni. Ma devi ancor più preferire queste di sangue, perché per esse tu hai la Vita e con esse porterai altri alla Vita. Bacia la mia mano sanguinosa e vigila meditando su Me Redentore».

(Tratto da Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. X, n. 601)

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Papa Orsini, dai Monti Frumentarî al Banco Alimentare

Il 14 febbràio 2024 è ricorso il 330° anniversàrio del primo Monte Frumentario fondato a Benevento nel 1694 dal grande Pastore e Operatore sociale, il Cardinale Vincenzo Maria Orsini. Uno tra i ben 172 lasciati in diòcesi, quando fu eletto Papa. Inoltre il pròssimo 29 màggio 2024 ricorre il Terzo Centenàrio della elezione a Pontéfice dell’Orsini, col nome di Benedetto XIII.

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Come Gesú vuole che viviamo i giorni ímmediataménte precedenti la Quarésima

«Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano» (Mt 7,13).

Molti! Come molti sono coloro che il giovedí grasso, iniziano i sei giorni di festeggiamenti dell’insulsa ricorrenza del Carnevale, che si conclude con un altro giorno detto anch’esso grasso, il martedì, vigilia della Quaresima.

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Famíglia diventa ciò che sei

La famíglia è il núcleo centrale delle più sígnificatíve relazioni all’interno della struttura sia ecclesiale che sociale.
Cicerone definisce la famíglia “Principium urbis ed quasi seminarium rei pubblicae”, cioè: luogo generativo della vita púbblica e laboratòrio di relazioni sociali.

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Il rapporto tra ètica e política e gli òttimi containers valoriali dei sanniti

Il rapporto tra ètica e política è fondamentale. Il problema è antico ed anche tra noi ce lo trasciniamo ormai da molti anni. Sono intervenuti Platone, Machiavelli e Guicciardini. ¿Può forse la politica avere un’ètica tutta sua, che non scaturisce dalla legge naturale o dal profondo dell’uomo, ma nasce dalla «situazione», dagli interessi del «príncipe» o dalle istanze specífiche dello Stato?

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Madre Elisa Martinez Vangelo incarnato prossimamente beata

Doménica 25 giugno, alle ore 9:00, nel Santuàrio di Santa Maria de Finibus Terrae in Leuca, il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero delle càuse dei santi, in rappresentanza del Santo Padre, presiederà la celebrazione di Béatificazióne di Madre Elisa Martinez, fondatrice della congregazione delle “Fíglie di Santa Maria di Lèuca”, nella diòcesi di Ugento – Santa Maria di Leuca in província di Lecce.

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Il beneventano san Giuseppe Moscati antesignano e patrono del 118

Benevento “capitale della santità”

Resto sempre più convinto che la Provvidenza, nei secoli passati come nel presente, assegna a Benevento un ruolo straordinario, strategico e sorprendente. Un rapido viaggio nella memoria della Terra Sannita aiuta a cogliere le ragioni di questo disegno superiore tracciato dalla Provvidenza: Benevento colonia romana, la via Appia, regina delle strade verso l’Oriente, la via Traiana, monumenti prestigiosi che la rendono ancora oggi uno straordinario museo all’aperto, culto di Iside e le sculture egiziane, nuova gloria con la dominazione longobarda, Principato nel 744 con Arechi II, la conversione dei longobardi al cattolicesimo con Teodorata , moglie del duca Romualdo, e San Barbato, la presenza di angioini, aragonesi, barbari e francesi, fino al lungo dominio dello Stato Pontificio, un feeling ben saldo, durato 800 anni, fino al 1860 con l’annessione al Regno d’Italia, la missione impareggiabile svolta dal cardinale Orsini, futuro Benedetto XIII, la Janua Major, il corpo dell’Apostolo San Bartolomeo, il culto della Madonna delle Grazie, la cultura, il Seminario regionale Pio XI, e poi la moltitudine di martiri e testimoni della fede che fanno di Benevento la “capitale della santità “. Benevento è veramente “Terra di santi ” dal vescovo beneventano San Gennaro a San Pio da Pietrelcina.

San Giuseppe Moscati

A Benevento nacque il 25 luglio 1880 il laico San Giuseppe Moscati, clinico di fama internazionale che operò e poi morì a Napoli il 12 aprile 1927, canonizzato al termine del sinodo sui laici il 25 ottobre 1987, testimone mirabile della “nuova alleanza” tra Scienza e Fede, tra medicina e preghiera, tra rigore scientifico e amabile carità espressa persino dal messaggio accanto al cestino posto all’ingresso del suo studio:

“Chi ne ha ne metta, chi non ne ha ne prenda”.

Patrono del 118

Ora, da un anno, il medico santo beneventano, è patrono del sistema di Emergenza Territoriale 118 : “un vero antesignano del 118”, ha affermato Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società Italiana sistema 118 (SIS 118), nel suo recente incontro col Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, presso la sede romana della Conferenza Episcopale Italiana. È stata la Santa Sede, nell’aprile 2022, in piena pandemia, a proclamare San Giuseppe Moscati, santo patrono del Sistema di Emergenza Territoriale 118, a coronamento di un iter triennale attivato in seguito ad una iniziativa dello stesso SIS 118, che ha visto la raccolta di 7.000 firme in tutto il territorio nazionale. Il presidente della CEI ha auspicato:

” San Giuseppe Moscati diventi nella vita di tutti i giorni, motivo di ispirazione per tutti gli operatori del Sistema 118, cui va il nostro ringraziamento per il loro operato, che si traduce in rapidità ed efficacia del soccorso “.

Antesignano del 118

San Giuseppe Moscati è considerato antesignano del 118 : per mentalità e stile di vita, era lui ad accorrere tempestivamente, il prima possibile, presso gli ammalati uscendo dall’ospedale degli “incurabili” per soccorrere soprattutto quelli che versavano in condizioni più critiche. Ancora oggi dunque il nostro amato scienziato rimane un faro nella notte per la sanità che versa in condizioni sempre più critiche e in questo particolare momento storico ha sempre più bisogno di intensificare i percorsi di umanizzazione delle cure e non solo a livello nazionale, soprattutto nel settore specifico dell’emergenza sanitaria.

Iniziative lodevoli sotto il patrocinio e in onore di san Giuseppe Moscati

Lo scorso 12 aprile, giorno della memoria liturgica di San Giuseppe Moscati, si è svolto presso la sede romana della CEI e online  la riunione del Tavolo degli Hospice Cattolici dal titolo  “Il Senso della Cura: la Cura del Senso” e presso l’Università Campus Biomedico di Roma si è tenuta una tavola rotonda dal titolo: “Il nostro buon Moscati, Medicina e Santità nella Napoli d’inizio Novecento “, un appuntamento che segue anche l’avvio e la preparazione del centenario della morte di San Giuseppe Moscati (1880-1927). Ci chiediamo: per questo storico evento la “Dormiente del Sannio” si sveglierà? Ce lo auguriamo con tutto il cuore.

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Benevento terra di streghe e di santi

Benevento fu terra di streghe

La leggenda delle streghe si diffuse nel capoluogo sannita durante il regno del Duca longobardo Romualdo negli anni 680-683, quando l’imperatore bizantino Costante teneva in assèdio la città. La saga, antica per tradizione, fu recepita dal pòpolo che, suggestionato, credeva nel suo potere màgico. Romualdo, preoccupato della situazione che peggiorava dràmmaticaménte in città, si consultò con il prete Barbato e questi, di caràttere risoluto, dialogò con Costante che desistette dal suo progetto di conquista, ma pretese che Romualdo e il suo pòpolo si convertíssero al cristianésimo. I longobardi si convertírono. Barbato fu acclamato véscovo di Benevento. Il nuovo Pastore sconfessò ogni forma di superstizione spécie quella degli àlberi ai quali i longobardi appendévano pelli di animali sacrificati, abbattendo l’àlbero sacrílego prescelto come símbolo del culto idolàtrico: il noce.

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L’immàgine della Madonna che allatta

L’immàgine della Madonna che allatta ha orígini nel culto ufficiale dell’età faraònica? La riflessione e chiàrificazióne seguente risponderà alla domanda.

L’ illustre egittologo tedesco H.W. Muller, in “Iris mit dem Horuskinde“, ipotizza che l’immàgine della Madonna che allatta il bambino ha profonde radici nella fede popolare e nel culto ufficiale dell’età faraònica. Questo culto, attraverso il processo di ellénizzazióne ha raggiunto una forza così universale, che la religione cristiana si è vista costretta ad assúmerla nel pròprio linguàggio.

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Crocifissione e morte di Gesú

Lettura drammatizzata tratta da Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, vol. X, cap. 609, CEV, Isola del Liri, 2000.
Colonna sonora: John Debney, Lisa Gerrard, Rachel Portman, Gingger Shankar, The passion of the Christ.

Per ascoltare la lettura drammatizzata, clicca sul símbolo bianco del play, posto in basso a destra nel riquadro soprastante.

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Domínica Tèrtia in Quadragésima

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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¿”Questo che ho cominciato in Fàtima finirò in Međugorje”?

Secondo una delle veggenti della presunta apparizione mariana di Međugorje, Mirjana, la Madonna avrebbe detto: “Il mio cuore trionferà. Questo che ho cominciato in Fàtima finirò in Međugorje” (vídeo esémpio 1; vídeo esémpio 2). ¿Lo ha detto veramente la Madonna?

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Domínica Secunda in Quadragésima

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica in Quadragésima

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica in Quinquagésima

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica in Sexagésima

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica in Septuagésima

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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¿La profezia dei tre papi ricevuta da Conchita di Garabandal si sta compiendo sotto i nostri occhî?

Molto nota è la “profezia dei tre papi“ présumibilménte comunicata dalla Madonna al Conchita González, una delle quattro veggenti della mànifestazióne mariofànica avvenuta tra il 1961 e il 1965 nel villàggio cantàbrico di Garabandal (Spagna). Secondo la profezia, si sarébbero succeduti sul sòglio di Pietro tre papi e poi sarebbe avvenuta la “fine dei tempi“. ¿Si è compiuta questa profezia?

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Domínica secunda post Epiphaníam

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica tertia post Epiphaníam

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica prima post Epiphaníam Sanctae Familiae Iesu, Mariae, Ioseph

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SS.mi Nominis Jesu et vigilia Epiphania Dómini

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica infra octavam Nativitatis Dómini

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Domínica Quarta Adventus

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San Menna eremita di Vitulano, testimone luminoso del comandamento dell’amore

Ho il piàcere di recensire il libro “San Menna eremita solitàrio e cittadino della valle di Vitulano” di padre Doménico Tirone al quale, in quanto vegliardo e prolífico studioso, calza a pennello la perícope del Salmo 92 che rècita:

Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Líbano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. Nella vecchiàia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi, per annunciare quanto è retto il Signore, mia ròccia: in lui non c’è malvagità (vv 13-16).

e l’affermazione di Gesú:

Per questo lo scriba, divenuto discépolo del regno dei cieli, è símile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche (Matteo 13,51).

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Domínica Tertia Adventus

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In Conceptióne Immaculata Beatæ Mariæ Vírginis

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Domínica Secunda Adventus

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Inumare o cremare i corpi dei defunti. Il culto dei morti attraversa tutte le civiltà

Cremare il corpo dei defunti

Stamattina sono stato invitato a benedire la casa di una famíglia beneventana perché da un certo tempo vi accàdono episodî incresciosi che túrbano la serenità del riposo notturno con segni inquietanti da parte del “príncipe delle tenebre”. Ho notato con grande meravíglia che nella càmera da letto consèrvano le urne con le cèneri dei genitorî e sono rimasto edificato dall’affetto che i figlî manifèstano, baciàndole e abbracciàndole.

Da alcuni anni si è diffusa anche tra noi la pràtica di incenerire i corpi dei defunti invece che inumarli. ¿È una buona pràtica da incoraggiare? ¿La Chiesa cosa dice in propòsito?

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Domínica XXIV et última Post Pentecosten

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Domínica XXIII Post Pentecosten

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Domínica XXII Post Pentecosten

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Domínica XXI Post Pentecosten

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Domínica Christus Rex, XX Post Pentecosten

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Domínica XIX Post Pentecosten

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Domínica XVIII Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

Per ascoltare l’àudio-commento, clicca sul símbolo bianco del play, posto in basso a destra nel riquadro soprastante.

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Domínica XVII Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

Per ascoltare l’àudio-commento, clicca sul símbolo bianco del play, posto in basso a destra nel riquadro soprastante.

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Domínica XVI Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

Per ascoltare l’àudio-commento, clicca sul símbolo bianco del play, posto in basso a destra nel riquadro soprastante.

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Domínica XV Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica XIV Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica XIII Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica XII Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica XI Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica X Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica IX Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica VIII Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica VII Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica VI Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica V Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Domínica IV post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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POLITICI “CATTOLICI” PRO ABORTO E DIRITTO CANONICO. UN CASO DI NON AMMISSIONE ALLA COMUNIONE EUCARISTICA?

Stretta di mano massonica

La Speaker della Camera americana, Nancy Pelosi, incontra il papa a Roma e nonostante le sue posizione pro aborto riceve la comunione a San Pietro.

Cerchiamo di capire cosa insegna la Chiesa a proposito dell’accesso alla comunione dei politici pro aborto.

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Domínica III post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Corpus Dómini; Domínica II post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

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Festa della SS. Trinità, I Domínica dopo Pentecoste

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Omelia: Pentecoste | Anno C

Letture della messa del giorno

Doménica scorsa abbiamo capito che cosa vuol dire che Gesú «siede alla destra del Padre». Oggi, festa di Pentecoste, comprendiamo che cosa vuol dire un altro artícolo del Credo: «Credo nello Spírito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Fíglio».

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Omelia: Ascensione di nostro Signore Gesú Cristo | Anno C

Letture della messa del giorno

Oggi, cari fratelli e sorelle, comprendiamo bene il valore e il significato delle parole del Credo: «Siede alla destra del Padre», riferite al Fíglio di Dio, dopo che ha concluso la sua missione terrena ed è salito in cielo con il suo corpo glorificato.

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Omelia: VI Doménica di Pasqua | Anno C

Letture della messa del giorno

Cari fratelli e sorelle, se siete interessati alla vera pace, il Vangelo di oggi ci parla di Chi è l’autore di essa e come non vi sia paragone tra essa e la pace che dà il mondo. Gesú ha detto che ci vuole dare la sua pace: «Vi làscio la mia pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non àbbia timore» (Gv 14, v.27).

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Omelia: | V Doménica di Pasqua Anno C

Letture della messa del giorno

Il Salmista oggi ci invitava a esaltare il Signore, perché còmpie meravíglie, con la sua tenerezza che si espande su tutte le sue creature. Invitati alla lode, dunque, i fedeli dèvono parlare della sua potenza, «per far conóscere agli uòmini le sue imprese e la splèndida glòria del suo regno».

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Omelia: IV Doménica del Tempo di Pasqua | Anno C

Letture della messa del giorno

Il Salmo ci diceva: «Egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo pòpolo e gregge del suo pàscolo» (Sal 99, v.3). E il libro dell’Apocalisse ci faceva vedere come avviene questa appartenenza: «Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro» (Ap.7, v.15), cioè: Dio, l’Onnipotente, che siede come Signore sur un trono eterno, ci ha raggiunti attraverso il Fíglio, la cui tenda è l’umanità di Gesú Cristo. Questa tenda che è diventata dimora del Fíglio di Dio, adesso si stende su tutti coloro che lo ascòltano, gli crédono, lo séguono come Buon Pastore: la sua umanità deve diventare la nostra umanità, perché senza di essa non saremo gregge, né pecorelle, ma capre e caproni. Èssere gregge di Gesú vuol dire che l’io è inserito in Dio; il noi è accettàbile e possíbile a chi si disseta alle stesse sorgenti di acqua viva; la voce del Buon Pastore è sempre riconosciuta perché si persèvera nella gràzia ricevuta.

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Omelia: III Doménica di Pasqua | Anno C

Letture della messa del giorno

Il Vangelo di questa terza Doménica di Pasqua ci parla di fedeltà alle promesse battesimali, ma lo fa in modo non immediato: la chiarezza arriva man mano che osserviamo in profondità ogni cosa riguardante questa terza apparizione del Risorto.

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Omelia: II Doménica di Pasqua o della Divina Misericórdia

Letture della messa del giorno

Nell’único giorno di Pasqua che liturgicamente abbiamo festeggiato fino ad oggi, ottava di Pasqua e festa della Divina Misericòrdia, una richiesta abbiamo rivolto al Signore nella preghiera di colletta, che è bene ripètere: «Accresci in noi la gràzia che ci hai donato, perché tutti comprendiamo l’inestimàbile ricchezza del Battésimo che ci ha purificati, dello Spírito che ci ha rigenerati, del Sàngue che ci ha redenti». ¿Qual è la gràzia donàtaci da Dio? La fede. E con la fede la vita del credente, che non è vita biològica, non è certezza che stiamo respirando e che ci batte il cuore, ma molto di piú: è vita piena della speranza e dell’amore che vèngono da Dio.

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Omelia: Doménica di Pasqua, Resurrezione del Signore

Letture della messa del giorno

Il Maestro e Signore che si è chinato a lavare i piedi ai suoi apòstoli,… il Servo sofferente che si è lasciato torturare e crocifíggere per abbàttere e víncere ogni violenza e ogni demònio,… Colui che ci ha liberati dal peccato con il suo sàngue, non è rimasto in un sepolcro: la Vita infatti non è vinta dalla morte, come la Luce non è vinta dal búio: Gesú è risorto.

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Omelia: Doménica delle palme e della Passione di nostro Signore | Anno C

Letture della messa del giorno

Cari fratelli e sorelle siamo giunti al cúlmine della vita di Gesú, alle battute finali, che rappreséntano, però, un inízio della Chiesa e il compimento di tutte le promesse di Dio, il compimento delle Scritture il compimento della vita del Fíglio di Dio su questa terra.

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Omelia: V Doménica di Quaresima | Anno C

Letture della messa del giorno

San Pàolo ha capito che tutto è una pèrdita, paragonato alla sublimità della conoscenza di Gesú Cristo (Cfr Fil 3, v.8), e nel ripensare alle cose fatte in passato senza Cristo, col prevalere di sé stesso e avendo come fine la pròpria glòria e gratificazione, dice: «Oggi le consídero spazzatura, al fine di guadagnare Cristo».

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Omelia: IV Doménica di Quaresima | Anno C

Letture della messa del giorno

Dice il libro dei Proverbî: «Agli occhî dell’uomo tutte le sue òpere sèmbrano pure, ma chi scruta gli spíriti è il Signore» (Pr 16, v.2). Con queste parole accostiàmoci ai testi di questa Doménica e lasciàmoci scrutare dal Signore, che sa riconóscere bene che tipo di figlî siamo; se e quanto lo amiamo come Padre; se e quanto ci sentiamo a casa nella sua volontà.

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Discorso di Vladimir Putin del 16 marzo 2022

Il 16 marzo 2022 il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nella riunione in videoconferenza riguardante le misure di sostegno socio-economico alle regioni (russe) ha tenuto un discorso di apertura nella cui prima parte ha affrontato il problema della guerra in Ucraina e del coinvolgimento statunitense ed europeo. Ne presentiamo una nostra traduzione dal russo originale, che sarà estremamente útile per tutti quegli italiani che desíderano formarsi un’opinione sulle ragioni di Putin, ragioni non mediate, o mèglio deformate, dai media mainstream occidentali.

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De habitu sancto ovvero la fede fa l’àbito.

Un libro da lèggere e regalare

Il 25 Gennàio 2022, nel giorno della Conversione di san Pàolo, padre Giuseppe Agnello ritorna a fare dono ai lettori di un suo libro, stavolta un sàggio di vita spirituale, di fede vissuta, di ricchezza bíblica, di stòria della Chiesa, di attualità e di verità dei segni, di lavoro certosino per comprèndere tanti problemi ecclesiali visíbili ai piú avvertiti e ignorati dai piú.

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Omelia: II Doménica di Quarésima | Anno C

Letture della messa del giorno

Le tentazioni (viste Doménica scorsa), una volta vinte, ci fanno piú forti; la parola di Dio ascoltata e vissuta, insieme alla preghiera, ci fa piú belli. Il tema della Trasfigurazione non è solo un fatto stòrico, che riguarda la stòria personale di Gesú, Pietro, Giovanni e Giàcomo, ma è un fatto spirituale che riguarda tutti i credenti in Gesú.

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¿Chi è il cattivo nella guerra rússo-ucraína: la Rússia di Putin o la NATO?

Forse ad alcuni sembrerebbe corretto confrontare la Rússia di Putin, piuttosto che con la NATO, con l’Ucraina di Volodymyr Zelens’kyj” visto che il conflitto di cui scrivo in questo mio articolo è quello rússo-ucraíno. Ho però déliberataménte escluso il presidente dell’Ucraina e l’Ucraina dal confronto con Putin perché è evidente che lo scontro si svolge sí in territorio ucraino, ma i paesi implicati sono quelli dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (OTAN o NATO). L’Ucraina non avrebbe creato le condizioni per un conflitto con la Rússia se alle sue spalle non avesse le mire espànsionístiche della NATO e i soldi dei suoi paesi membri, specialmente quelli di USA e Canada.

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Discorso di Vladimir Putin del 24 febbraio 2022

Riportiamo qui sotto la traduzione integrale del discorso di Vladimir Putin, trasmesso dalla televisione russa quando in Italia erano le 03:50 di oggi 24 febbraio 2022. Nel discorso Putin annuncia l’operazione militare speciale in difesa della regione del Donbass in cui si trovano le due repubbliche popolari di Donetsk (Dnr) e Lugansk (Lnr) che hanno richiesto l’intervento russo per porre fine al massacro della popolazione della regione operato dalle forze militari ucraine ormai da otto anni.

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Omelia: VII Doménica del T.O. | Anno C

Letture della messa del giorno

La parte conclusiva del discorso della Montagna, che Doménica scorsa ci ha parlato di beatitúdini, oggi ci fa capire come Gesú sia venuto a sottrarci da ogni forma di crudeltà e di violenza, di vita carnale dipendente dal primo Adamo; per èssere invece «uòmini celesti», secondo quello che san Pàolo dice ai Corinzî, ad imitazione dell’Uomo celeste che è Gesú: l’último Adamo.

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Omelia: VI Doménica del T.O. | Anno C

Letture della messa del giorno

Nella preghiera di colletta troviamo il senso e il succo del discorso che Gesú fa ai suoi discèpoli, nell’occasione che il brano del Vangelo di questa Doménica ricorda: Dio promette il regno ai pòveri e agli oppressi.  Se, però, ci fermiamo a questa espressione e dimentichiamo il resto, sembrerebbe che Gesú fàccia l’elògio della misèria, dell’ingiustízia, del sopruso, del dolore.

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Omelia: V Doménica del T.O. – Anno C

Letture della messa del giorno

Oggi la Divina Liturgia ci dà due certezze sulla qualità della fede: quanto vale la parola di Dio (la fides quae; cioè le cose credute perché rivelate da Dio stesso) e quanto vale la nostra obbedienza a quella parola (la fides qua; cioè la fidúcia che accordiamo ai contenuti della fede).

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Omelia: II Doménica del T.O. – Anno C

Gesú contínua a manifestarsi per quello che è e per quello che vuole comunicarci. Oggi si manifesta come Sposo dell’umanità e della Chiesa sua primízia; e ci insegna che la vera e duratura giòia viene dalla sua redenzione e dalla corredenzione di Maria, sua e nostra Madre. Tutte le letture convèrgono nello stesso punto: IL SIGNORE TROVA LA SUA DELÍZIA NELLA SUA SPOSA FEDELE, NELLA SUA SPOSA PURIFICATA, NELLA SUA SPOSA RICCA DI DONI.

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Omelia: Epifania del Signore

Letture della messa del giorno

È nato il Giusto, l’Atteso dalle genti, il Salvatore del Mondo, il Fíglio di Dio che contínua ad èssere descritto come Luce che splende sia nelle profezie sia nel Vangelo. Noi siamo stati riuniti qui da Lui, che è la nostra stella che illúmina la notte, il Signore che si fa adorare Bambino.

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Omelia: II Doménica di Natale – Anno C

Letture della messa del giorno

Oggi san Giovanni evangelista, come nel giorno di Natale, ci riporta a considerare le altezze e le profondità del mistero che coinvolge il Fíglio di Dio fuori del tempoIn princípio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio»); nel tempo stòrico di 2000 anni faIl mondo non lo ha riconosciuto.

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Omelia: Natale di Nostro Signore Gesú Cristo, notte

Letture della messa del giorno

Caríssimi fratelli e sorelle, il Gesú Bambino che è passato in mezzo a voi al canto del Glòria, ci porta sentimenti di tenerezza, di gratitúdine e di commozione. La bellezza di un bambino appena nato è di per sé un annúncio di giòia, di speranza, di vita e di bellezza. Se questo bambino è il Fíglio di Dio, o il Verbo eterno del Padre, di cui parla il pròlogo di san Giovanni, questi sentimenti hanno la loro orígine nell’umiltà di Dio.

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Omelia: III Doménica di Avvento – Anno C

Letture della messa del giorno

Doménica scorsa, se ricordate, abbiamo festeggiato la Doménica “Gaudete” o della giòia; e abbiamo visto la giòia cristiana in che cosa consista: crédere nelle promesse di Dio e fare la volontà di Dio. L’última Doménica di Avvento troviamo questa giòia incarnata in una ragazzina di 14-15 anni che riceve l’annúncio di un àngelo sulla pròpria maternità única e divina; viene a conoscenza delle meravíglie che Dio ha compiuto nell’anziana parente Elisabetta (incinta già di sei mesi); e che cosa fa? «SI ALZÒ e ANDÒ IN FRETTA verso la regione montuosa, in una città di Giuda…nella casa di Zaccaria». Vedete?

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Omelia: III Doménica di Avvento – Anno C

Letture della messa del giorno

L’èsito di ogni conversione è la giòia. Questo è il messàggio che prevale in ogni lettura di questa Doménica di Avvento; questo è anche il messàggio purtroppo ignorato da molti cristiani o, per lo meno, falsato dall’idea di giòia che ci siamo fatti noi, con le nostre anguste vedute.

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Omelia: II Doménica di Avvento – Anno C

Letture della messa del giorno

Il Vangelo di oggi, insieme alle altre letture, ci propone una nuova tappa di preparazione alla venuta di Gesú nella carne e nella glòria. CI VIENE CHIESTA LA CONVERSIONE, SE VOGLIAMO RAGGIÚNGERE LA META DELLA SALVEZZA, della créscita di carità e di conoscenza; se vogliamo distínguere ciò che è mèglio.

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Omelia: I Doménica di Avvento – Anno C

Letture della messa del giorno

Cominciamo insieme un nuovo anno litúrgico, cari fratelli e sorelle, contrassegnato dal colore viola, che per L’AVVENTO ÍNDICA IL TEMPO DELLA NOTTE CHE STA PER FINIRE; il tempo in cui il búio non è un búio pesto, ma il búio pieno di stelle, che dunque è mèglio rappresentato dal colore viola.

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Omelia: XXXIV Doménica del T.O. nostro Signore Gesù Cristo re dell’universo

Letture della messa del giorno

Il Re dell’Universo che oggi festeggiamo solennemente a conclusione dell’anno litúrgico è nato per dare testimonianza alla verità su Dio e sull’uomo, ricapitolando tutto in sé: ogni creatura, ogni potere, ogni autorità, ogni virtú, ogni destino. Gesú è venuto a parlarci del Padre, della sua volontà, del suo amore, della vita eterna; della difficoltà di entrarvi se non gli diamo il primato.

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Omelia: XXXIII Doménica del T.O. anno B

Letture della messa del giorno

Tutta la stòria va verso il suo compimento, e come la stòria anche l’anno litúrgico va verso la sua conclusione. Siamo nella XXXIII Doménica del Tempo ordinàrio e Doménica pròssima sarà la festa di Cristo Re dell’Universo. Dalle letture abbiamo notato ripètere l’espressione «IN QUEL TEMPO». Un’indicazione indeterminata che si ripete quattro volte nella prima lettura tratta dal libro del profeta Daniele e una volta nel Vangelo.

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Omelia: XXXII Doménica del T.O. anno B

Letture della messa del giorno

La fede di molti è una grande rècita, un apparire quello che non si è. Gesú, in questa sèttima polèmica con gli scribi e i farisei, nell’última settimana della sua vita terrena, ci dà due criterî di giudízio di Dio nel VALUTARE LA VERA RELIGIOSITÀ E LA VERA OFFERTA.

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Omelia: XXXI Doménica del T.O. anno B

Letture della messa del giorno

Gesú, da Gèrico, dove lo abbiamo visto partire Doménica scorsa, arriva a Gerusalemme e qui, dopo l’ingresso trionfale, si trova piú volte circondato da scribi, farisei, anziani, erodiani, sadducei, che cèrcano di métterlo alla prova per avere matèria per accusarlo.

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Omelia: XXX Doménica del T.O. anno B

Letture della messa del giorno

Il Signore parte da Gèrico e va verso Gerusalemme, in vista della Pasqua. GÈRICO È la città delle vacanze degli uòmini facoltosi e potenti, la città delle palme, la città abitata posta geograficamente all’altitúdine piú bassa della Terra. A Gèrico, secondo il Nuovo Testamento, Gesú incontra Zaccheo e guarisce Bartimeo, il cieco di cui oggi ci parla il Vangelo.

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Omelia: XXIX Doménica del T.O. anno B

Letture della messa del giorno

¿Quale ebbrezza c’è nel potere? ¿Quale vertígine o febbre còglie chi ha il grave còmpito di governare qualcuno? Provo a dare una risposta. La sicurezza del benèssere e l’arroganza di èssere i primi o di èssere “reverendi” od “onorévoli”, pòrtano i capi, i príncipi, i governatori e i presidenti al passàggio infernale che da servitori li conduce ad èssere dominatori.

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Omelia: XXVIII Doménica del T.O. anno B

Letture della messa del giorno

¿Che cosa cerca il gióvane ricco che non ha ancora? La domanda che fà a Gesú ci fà pensare che sia in cerca della vita eterna, della salvezza, della sicurezza riguardo al suo destino último. In realtà conosce l’essenziale della legge di Dio, i dieci comandamenti, che ha sempre osservato.

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La CEI e la Certificazione verde

L’1 ottobre 2021 la Segreteria Generale della CEI ha pubblicato la Nota “Certificazione verde e attività di religione e culto. Prime indicazioni circa le attività per cui è necessaria la certificazione verde a partire dal prossimo 15 ottobre“. Il documento, si legge, “contiene alcune prime indicazioni, certamente non esaustive, ma pòssono offrire criterî con cui orientarsi nei casi concreti”.

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Omelia: XXVI Doménica del T.O. anno B

Letture della messa del giorno

La liturgia di oggi ci fà sapere che L’ÒPERA DELLO SPÍRITO SANTO ha una líbera iniziativa, che CONDUCE ALLA LIBERTÀ, senza allontanarci dalla verità, come ci faceva vedere la prima lettura tratta dal libro dei Númeri; CREA COMUNITÀ IN CUI È IMPORTANTE SEGUIRE GESÚ e non le persone che consíderano la fede come un diritto privato, (questo lo vediamo nel Vangelo di oggi;

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La spirale è abortiva?

Nella seconda edizione della Testimonianza della dottoressa Glòria Polo, vi è un accenno al tema della spirale in questi tèrmini:

«Il ginecòlogo non mi aveva […] detto che la spirale svolgeva anche una funzione abortiva, nel caso in cui, non essendo riuscita a impedire la fecondazione dell’òvulo, ne impediva, però, l’annidamento nella parete endomètriàle dell’útero della donna. […] I dispositivi intrauterini sono abortivi, perciò le donne che li utilízzano si màcchiano del peccato di aborto»[1]

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La vera emergenza

Il 7 marzo 2020, ancora non vi èrano che solo alcuni casi di CoViD-19 in Colómbia e i véscovi di quel paese si fécero comunque préndere da un eccesso di “prudenza accecante” o méglio detto: da un pànico (se non dalla mancanza di fede genuina), che li indusse a pubblicare un documento nel quale veniva vietato ai fedeli cattòlici in tutti i territori della loro giurisdizione la comunione sulla lingua.

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Infondatezza mèdico-scientífica e giurídica dell’imposizione della Comunione sulla mano

Testo di don Federico Bórtoli, dottore in Diritto Canonico e cancelliere della diocesi di San Marino – Montefeltro; divisione in titoli e note di Flaviano Patrizi, teologo e scrittore, autore tra l’altro del saggio Distribuzione della comunione con i guanti e imposizione della comunione sulla mano: l’abuso liturgico imposto dalla CEI.

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Vaccino anti COVID-19, riflessione teologica di don Giorgio Ghio

Don Giorgio Ghio nell’adempimento dei suoi doveri di sacerdote cattólico offre la sua riflessioni teológica sulla vaccinazione contro il COVID-19. Chiarisce il valore delle dichiarazioni di papa Francesco sul vaccino e dei pronunciamenti di alcuni òrgani della Santa Sede e tocca rapidamente i seguenti argomenti:

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Visione di padre Fredy Leonardo Herrera Fuentes nella Santa Messa

Durante una Santa Messa celebrata nel mese di febbraio 2021 e trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook della parrocchia Immacolato Cuore di Maria, quartiere Claret, Bogotá (Colombia), il giovane parroco padre Fredy Leonardo Herrera Fuentes (33 anni) ha visto in visione Gesú calpestato dai fedeli che si comunicano sulla mano e in piedi.

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Quando un commento chiarificatore sulle parole del papa ríschia di fare più danno della mistificazione

Tra tanti commenti fatti in difesa di papa Francesco ho trovato interessante quello di Martina Pastorelli. Donna bella di aspetto e fine di mente. Sebbene mi senta di consigliare ai miei lettori di  guardare il suo video commento (vedere qui sotto), consíglio altrettanto di preméttere alla visione la mia seguente crítica nella quale esporrò i punti forti e déboli del suo commento.

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Papa Francesco: le persone omosessuali hanno diritto a formare una famíglia

Dopo l’ennésima affermazione di papa Francesco, che getta nella confusione piú totale il mondo cattòlico (basti vedere la disparità di reazioni alle sue parole), la verità su questo nostro papa, che vuole piacere al mondo a costo di dispiacere a Gesú, il cui vangelo ― ricordiàmolo ― è segno di contraddizione per il mondo (vd. Lc 4,21-30), è ormai nota a tutti quelli che vògliono seguire Gesú.

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Invocazione a Maria Ss. per la Pace

La seguente preghiera è stata dettata alla mistica cattolica Maria Valtorta il 13 agosto 1943 e chiedeva a Maria di ottenere la pace nel mezzo del secondo conflitto mondiale, ma è perfettamente applicabile a quella guerra da troppi oggigiorno inavvertita, nella quale siamo immersi, che genera molte vittime alla grazia e che prende nome di guerra tra bene e male. Le armi impiegate dal nemico infernale del genere umano sono il relativismo morale e l’edonismo, e la stragrande maggioranza degli uomini vi cadono vittima.

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La venuta intermédia di Gesú e il millènnio felice

Sono stato contattato dal Brasile da una giovane donna. Mi ha confidato che da tempo seguiva le rivelazioni di padre Michel Rodrigue, ma era rimasta turbata da un articolo in lingua portoghese che lo accusava di eresia. La giovane donna desiderava conoscere la mia opinione.

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Don Michel Rodrigue e i suoi messaggî catastrofici: se e come divulgarli

In questi giorni si stanno viralizzando nelle pàgine dei social in língua italiana, come già avvenne alcuni mesi fa nelle pàgine dei social in lingua francese, inglese e spagnola, le locuzioni e visioni di contenuto spiccatamente catastròfico presuntamente ricevute dal sacerdote canadese don Michel Rodrigue (vd. immagine di intestazione).  È doverosa una riflessione.

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Criteri di discernimento dei fenomeni mistici

Img.: statue luminose della madonna

Viviamo in un período storico caratterizzato non solo da una cultura post-cristiana ma anche da una esplosione di fenòmeni místici cattolici. Gràzie alle nuove tecnologie informatiche che hanno incredibilmente velocizzato il processo di divulgazione delle informazioni e gràzie al Decreto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede del 1966[1] che ha soppresso la parte del canone 1399 del Còdice di Diritto Canònico allora in vigore (1917), vietante la pubblicazione di «libri che divulgano apparizioni, rivelazioni, visioni, profezie, miràcoli, devozioni nuove senza approvazione», facilitava la pubblicazioni di tali testi ― il numero delle esperienze mistiche da allora diffuse è impressionante. Basta vedere i numeri: dal 40 d.C. al 1899 abbiamo conosciuto 687 apparizioni mariane, mentre dal 1900 ad oggi ne abbiamo conosciute 830. Nell’ultimo secolo di storia della Chiesa abbiamo, quindi, conosciuto piú apparizioni mariane che in tutta la storia precedente[2].

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Distribuzione della comunione con i guanti e imposizione della comunione sulla mano: l’abuso liturgico imposto dalla CEI

Il 18 maggio 2020 è entrato in vigore il “Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo” predisposto dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) d’intesa con il comitato Tecnico-Scientifico del governo italiano e firmato dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, Giuseppe Conte, presidente del Consiglio e Luciana Lamorgese, Ministro dell’Interno. Il protocollo prevede «necessarie misure di sicurezza cui ottemperare, nel rispetto della normativa e delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID 19, per la ripresa delle celebrazioni liturgiche» . Due misure del protocollo risultano molto problematiche. Bisogna assolutamente conoscerle.

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Gesú e Maria dícono: “Non vaccinàtevi!”

Nella brevíssima raccolta sottostante composta da stralci di presunti[1] messaggî di Gesú e di Maria possiamo vedere come il cielo pare vòglia avvertirci sul perícolo di alcuni vaccini.

Precisiamo che i messaggî dal 2010 al 2014 non si riferiscono agli attuali 10 vaccini pediàtrici obbligatorî. Questi, infatti, sono tali in Itàlia, ma non in molte altre nazioni del mondo, come, invece, dovrebbe èssere il vaccino menzionato in questi messaggî.
I messaggî dal 2015 al 2017 dovrébbero riferirsi ai vaccini contaminati di cui hanno scritto tra gli altri la virologa americana Judy Ann Mikovits e la dottoressa italiana Loretta Bolgàn.
Gli últimi messaggî del 2020 dovrébbero, invece, riferirsi ai vaccini per debellare il virus SARS-COV-2[2], giornalisticamente ribattezzato per antonomàsia “Coronavirus”, responsàbile della malattia COVID-19 (cioè: Corona virus disease 2019; it: Malattia da corona virus 2019).

Ciò che i presunti messaggî di Gesù e della Madonna comunicano:

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Il coronavirus è un castigo divino?

Molti si domàndano se il coronavirus sia un castigo divino e la risponda che danno dipende da cosa intendono per  “castigo divino”. L’unico modo per dare una risposta sensata è dunque quello di partire dalla spiegazione preliminare, sebbene sintetica, di cosa intenda la rivelazione biblica per “castigo divino”.

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Gesú: Riflessioni sulla Passione di Gesú e di Maria e sulla con-passione di Giovanni

Dice Gesù[1]:

«Tu lo hai visto quanto costi essere Salvatori. Lo hai visto in Me ed in Maria. Le nostre torture le hai tutte conosciute ed hai visto con che generosità, con che eroismo, con che pazienza, con che mitezza, con che costanza, con che fortezza le abbiamo subite per la carità di salvarvi. Continua a leggere Gesú: Riflessioni sulla Passione di Gesú e di Maria e sulla con-passione di Giovanni

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Pizzagate: lo scandalo americano che ha aperto gli occhi del mondo sugli orrori pedo-satanici delle élite progressiste americane?

Del Pizzagate si è scritto tantíssimo. Basta digitare il tèrmine in un motore di ricerca o su Youtube per rendersene conto. La stragrande maggioranza delle informazioni in lingua italiana classificano il Pizzagate tra le teorie del complotto o della cospirazione riguardanti la politica interna americana. In parte condivido questo giudizio, perché il Pizzagate, come tutte le teorie del complotto, si basa su ipotesi e congetture nonché sull’oscurità dei fatti in oggetto e delle relazioni tra di essi; pertanto risulta estremamente difficile provare e verificare tali avvenimenti. Si badi bene, però, che il non poter provare in tribunale un crimine non rende inesistente il crimine stesso.

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Comunione in ginocchio. La legge liturgica vigente

Il sacerdote che rifiuta la comunione ad un fedele perché è in ginòcchio commette un abuso di potere poiché tale azione è contrària alla legislazione litúrgica vigente. Qualunque motivazione il sacerdote portasse a giustificazione del suo rifiuto sarebbe quindi arbitrària e illegíttima.
Ecco i documenti che pròvano quanto ho scritto. Continua a leggere Comunione in ginocchio. La legge liturgica vigente

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Matteo Renzi e l’adozione per le còppie gay

La richiesta di firma di una petizione, giúntami per Wathsapp e indirizzata a Matteo Renzi, mirante a sapere dall’ex Primo Ministro della Repubblica Italiana se sia o meno d’accordo con l’apertura all’adozione delle còppie gay del Ministro Èlena Bonetti, Continua a leggere Matteo Renzi e l’adozione per le còppie gay

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La càusa immanente della dilagante idelogia di génere [seconda parte]

A conclusione della prima parte di questo artícolo scrivevo che per l’ONU è una priorità “ridurre la fertilità” nella popolazione mondiale. La strategia che adotta è la diffusione dell’ideologia di gènere.

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L’azione di Sàtana per screditare l’opera pastorale svolta a Medjugòrje

Il giorno 17 settembre 2019 Ivan, uno dei veggenti di Medjugòrje, è stato invitato all’incontro di preghiera tenútosi a Lonigo (VI). Durante l’incontro la Vèrgine Maria sarebbe apparsa ad Ivan cómunicàndogli un messàggio in parte perfettamente idèntico (parole uguali) e in parte sostanzialmente idèntico (parole differenti ma con lo stesso significato) ad un altro messàggio reso púbblico da Marija il 25 ottobre 2008.

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La càusa immanente della dilagante idelogia di génere [prima parte]

Molti cristiani intuíscono che nella promulgazione di alcune nuove leggi che hanno a che fare con un nuovo concetto di famíglia, con la comprensione della natura del matrimonio, la genitorialità, l’orientamento sessuale e di gènere, l’educazione, etc., c’è qualcosa di perverso, di ingiusto per definizione e di contràrio alla natura umana, ma confacente ad una nuova antropologia che da orígine ad un nuovo umanésimo anti-cristiano. Nonostante l’evidente comun denominatore dell’ideologia di gènere, che accomuna queste leggi, e l’intuizione che una tale ideologia non possa èssersi imposta a livello globale in modo spontàneo ― come se fosse il normale sviluppo dell’umanità ―, e identificando giustamente in Sàtana la causa trascendente di questo fenòmeno culturale, valoriale e di conseguenza giurídico, non comprendono tuttavia quale possa essere la sua càusa immanente. Non sanno cioè quale gruppo di potere diriga da dietro le quinte questo sfacelo.

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A proposito dell’esegesi atea di Màuro Biglino

Al fine di aiutare tutti colòro che ríschiano di rimanere affascinati dall’esegesi eterodòssa di Màuro Biglino o che da essa sono rimasti già irretiti, pubblichiamo una lèttera che don Giuseppe Agnello, sacerdote della diòcesi di Patti (ME), inviò ad un suo conoscente. Leggendo lo scritto ci si renderà conto che lo sforzo intellettuale e l’amore zelante di don Giuseppe profuso nella lèttera a favore di quell’ànima ingannata non potévano rimanere chiuse nel privato. Invito tutti i lettori a sentirsi i destinatari diretti della sollecitúdine apostólica di don Giuseppe. (Flaviano Patrizi) Continua a leggere A proposito dell’esegesi atea di Màuro Biglino

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Audiolibro della testimonianza di Gloria Polo a puntate

Un nuovo strumento di apostolato si aggiunge al nostro catalogo: l’audiolibro della testimonianza di Gloria Polo a puntate, udibile gratuitamente nel nostro canale Youtube:

Link alla playlist Gloria Polo, Audiolibro della testimonianza  a puntate

Ogni puntata corrisponde ad un paragrafo del libro Sono stata alle porte del cielo e dell’inferno. Nuova testimonianza della dott.sa Gloria Polo.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione di Samanta Aimi, che ha prestato e sta tuttora prestando la sua voce, il suo tempo e il suo amore per la realizzazione del progetto.

Ci auguriamo che questo strumento possa essere largamente accolto e condiviso, risultando così utile alla conversione personale e all’apostolato.

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Riflessioni sul Transito di Maria Santissima, sulla sua Assunzione e sulla sua Regalità

Se volete farvi del bene, concedetevi il tempo di leggere queste riflessioni sul transito di Maria Santissima, sulla sua Assunzione e sulla sua Regalità. Sono quanto Gesù e la Vergine Maria stessa hanno voluto comunicarci attraverso la mistica cattolica Maria Valtorta[1] al fine di introdurci nell’intimità di questo mistero e svelarci il suo profondo significato.

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Gesù spiega ciò che è l’Inferno

La vita inizia dove si pensa che finisca. Gesù rivela a Maria Valtorta le conseguenze per chi non sceglie l’ardore di Dio nella vita terrena, ma si lascia ingannare da Satana e dalle sue seduzioni. L’inferno esiste ed è l’eredità di coloro che rifiutano il Vero Amore e l’unica Felicità. Continua a leggere Gesù spiega ciò che è l’Inferno

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Cosa dice il cielo sull’apostolato di stampa

Nel brano sottostante tratto dall’opera della mistica cattolica Maria Valtorta vi è ribadito il grave motivo urgente e il dovere dell’apostolato che ogni cristiano dovrebbe esercitare in questi nostri tempi per contribuire alla salvezza dei propri fratelli. In particolare si fa riferimento all’apostolato di stampa dei laici, necessario supporto alla missione sacerdotale. Apostolato che noi della Himmel cerchiamo di svolgere con umiltà, ma indefessaménte, investendo tutte le nostre energie e risorse. L’autentica spinta all’apostolato nasce dall’amore per Dio e il prossimo, ma Dio vuole che si sappia che Continua a leggere Cosa dice il cielo sull’apostolato di stampa

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Elezioni europee. Patroni di Europa, pregate per noi

Il 18 maggio 2019 Matteo Salvini ha tenuto un comizio politico in vista delle elezioni europee 2019 in piazza Duomo a Milano. Dopo aver esposto sinteticamente il lavoro che la Lega si impegna a svolgere in Europa ha così concluso:

«Ci affidiamo ai sei patroni di questa Europa: a san Benedetto da Norcia, a santa Brigida di Svezia, a santa Caterina da Siena, ai santi Cirillo e Metodio, a santa Teresa Benedetta della Croce. Ci affidiamo a loro. Affidiamo a loro il destino, il futuro, la pace e la prosperità dei nostri popoli. E io personalmente affido l’Italia, la mia e la vostra vita, al Cuore Immacolato di Maria che son sicuro ci porterà alla vittoria»[1].

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Identikit dei nuovi evangelizzatori e della nuova evangelizzazione

Un identikit dei nuovi evangelizzatori e della nuova evangelizzazione si trova nel quaderno autografo n. 121 di Maria Valtorta che riporta, congiuntamente al quaderno n. 122, commenti a brani dell’Apocalisse. A differenza di tutti i quaderni della Valtorta, in questi due quaderni non sono riportate le date di stesura, che la scrittrice si limita ad indicare sommariamente sui frontespizi dei due quaderni: settembre-ottobre 1950. Lo scritto, inoltre, non è introdotto dal consueto “Dice” con la specificazione dei divino Autore, che perciò non è menzionato e non parla in prima persona come nei “dettati”. Il testo da esso estrapolato e qui sotto riportato è comunque di grande valore profetico offrendo, a mio parere, uno sguardo preciso sui tempi attuali con allusioni a condizioni culturali impensabili nel 1950 e che proprio ora vengono a crearsi. Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei consigliare tutti i lettori di leggere anche le note esplicative da me poste a corredato del brano al fine di evitare il fraintendimento del suo contenuto. Continua a leggere Identikit dei nuovi evangelizzatori e della nuova evangelizzazione

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Come ottenere il perdono di Dio?

La risposta alla domanda Come ottenere il perdono di Dio? ce la offre il capitolo 28 del libro biblico sapienziale del Siracide. L’autore biblico si rivolge ad un popolo che ancora non ha ricevuto il sacramento della riconciliazione, ma la sua risposta è validissima anche per noi cristiani perché ci indica la necessaria disposizione per ricevere il perdono sacramentale. Continua a leggere Come ottenere il perdono di Dio?

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“Se è opera di Dio, Dio ci penserà e la farà trionfare”?

Il seguente brano è un messaggio che Gesù diede alla mistica cattolica Maria Valtorta il 16 agosto 1949. Gesù si riferisce a coloro che avrebbero dovuto riconoscere, divulgare e protegge l’Opera affidata da Gesù a Maria Valtorta. Ognuno applichi il messaggio a se stesso e all’opera che il Signore gli ha affidato.

Dice Gesù:
«Quando io sento l’ipocrita e irragionevole frase, che è sfida alla Carità, alla Sapienza, alla Giustizia, e velario a nascondere la loro volontà contraria, audacemente e superbamente ed anche vilmente contraria alla mia: “Se è opera di Dio, Dio ci penserà e la farà trionfare”, con un sussulto di santa ira vorrei scendere sulla Terra e ripetere il gesto con cui nettai il Tempio dai barattieri, ladri e mercanti.
Questo dovrei fare. Ma sono la Misericordia, e tale sono sinché l’uomo è sulla terra. Attendo la loro conversione sin che hanno respiro. Ma poi, per i protervi ed i tentatori del loro Signore – e lo tentano perché lo sanno con essi troppo buono – ci sarà il Giudizio primo e secondo, e conosceranno un Volto del Signore diverso da quello contro il quale gettano lo sputo della loro provocante frase.
Che dovrei fare per pensare all’Opera e farla trionfare? Dovrei far operare il tremendo Dio del Sinai, il Dio dei tempi del corruccio e del rigore, e fulminarli dovrei nel loro peccato, nei loro peccati, perché molti sono i peccati contenuti nella loro protervia al mio volere. Che altro, se non questo?
Ho dato, attraverso te, tutte le prove. In te non è peccato di ribellione, di simulazione, di superbia. Sei vittima mansueta del loro volere. Difendi tu stessa il loro volere, perché sono “la Chiesa”, da quelli che lo vorrebbero calpestare. Per la tua crocifissione è sicuro che tu non puoi scrutare libri di dottori. Per la tua coltura è certo che tu non puoi scrivere quelle pagine. E che altro vogliono, se questo a loro non basta per dire: “Si. È lo Spirito di Dio qui presente”? Errore dogmatico non ve ne è, in verità non ve ne è nell’Opera.
Se lo Spirito ha dato luci (luci di grazia) per far luminoso in pieno quanto questa o quella scuola in 20 secoli ha solo illuminato con un raggio in un punto, benedicano Dio per la sua grazia e non dicano: “Ma noi diciamo diverso”. Chi è la Sapienza? È serva o regina loro? Ma per non dirsi ribelli per superbia umana, per nascondere queste loro piaghe, dicono: “Tocca a Dio”.
Dio ha fatto e fa. Ma il principe del mondo impera in esso mondo mentre il Re dei re regna in Cielo e, fedele – Egli si, fedele – alla libertà d’arbitrio che ha lasciata all’uomo, per sua prova, suo premio, e molte volte per sua condanna, non violenta la loro volontà. Ma li attende, e presto, al giudizio. Bene farebbero a meditare la pagina del Vangelo dove io, Maestro dei maestri, Sapienza, Parola e Verità incarnate, dico che i peccati contro lo Spirito Santo non saranno perdonati.
Ed in verità questa è opera dello Spirito dello Spirito di Dio, dell’Amore del Padre e del Figlio, dello Spirito che sa ogni vero e viene a dirlo agli uomini presi nel turbine attuale, nei turbini anzi, perché possano difendersi dalle dottrine infernali». […]

A me poi dice:
«Ai tuoi e miei veri amici dirai di non dire mai più quella frase. Essi la dicono senza malizia.
Ma mi addolora ugualmente. Figli della Verità come vogliono essere, o tacciano in merito o dicano il vero: “Gesù non può trionfare con l’Opera perché gli uomini non lo vogliono”.
La verità va detta in se stessi e coi propri uguali (non coi nemici) così come io sempre la dissi anche ammonendo dei figli della Thorà (i miei apostoli e discepoli) contro il lievito e le colpe dei maestri della Thorà (gli scribi e farisei, fossero pure i sommi fra essi, lo stesso Caifa, lo stesso Anna).
Avvertili. Tutti. Laici e Sacerdote (il mio P. S.). Perché non mi diano questo dolore.
Questo dolore! Che dolore! Vedermi, Io-Dio, conculcato nel volere dagli uomini o non capito al punto da sentirmi dire: “ci devi pensare”. Non riflette nessuno che quel “se l’opera è da Dio, Lui ci deve pensare” è prova del dubbio offensivo, presente in loro, che essa non sia da Dio? Non pensano che offendono la carità verso Me insinuando che Dio dovrebbe fare, per persuaderli, opere straordinarie per far trionfare le già straordinarie, e la carità verso te insinuando, anche incoscientemente, che o tu hai simulato, o tu hai avuto a maestro la Tenebra? Non lo dicano più. Mai più.
Era tanto che volevo dir questo. Perché vedo coprirsi il tuo cuore di ferite, una per ogni volta che la stolta frase vien detta. Ma ora sei troppo ferita, anima mia, perché io possa tacere ancora.
Anima mia, anima mia, anima mia! Vieni a piangere qui, per poter vivere ancora. Vieni a Me. Qui. E piangiamo insieme, perché una volta ancora io venni “alla mia casa e non fui accolto né riconosciuto”; ed ancora una volta “Gerusalemme uccide i suoi profeti fra il tempio e l’altare…”.
Quante, dalla creazione degli Angeli e dell’Uomo, le opere perfette di Dio conculcate o disperse dall’uomo?! E non erano forse da Dio perché non trionfarono? Anzi, proprio perché da Dio, sono conculcate. Io te lo dico, che così è» (Maria Valtolta, I Quaderni del 1945-1950, 16 agosto 1949, CEV – Isola del Liri).

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È solo un grumo di cellule?

Un embrione di 8 settimane è solo un grumo di cellule? È solo una appendice del corpo nel quale si è annidato?

Il video sottostante, che ritrae un essere umano di circa otto settimane – in quel preciso periodo di sviluppo della vita umana che fa da spartiacque tra la fase embrionale e quella fetale – sta mostrando al mondo l’umanità degli embrioni. Continua a leggere È solo un grumo di cellule?

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Sui messaggi apparentemente cristiani corredati da presunte promesse divine

Chiunque utilizzi uno smartphone per comunicare tramite sms, Wathsapp o qualsiasi social network ha ricevuto almeno una volta uno di quegli innumerevoli messaggi apparentemente cristiani corredati da presunte promesse divine che circolano in rete. Poiché tali messaggi purtroppo mischiano pericolosamente verità e menzogna, desidero ad essi dedicare una breve riflessione. Continua a leggere Sui messaggi apparentemente cristiani corredati da presunte promesse divine

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Morte prenatale e sepoltura: cosa prevede la legge

L’associazione Ciao Lapo Onlus ha sviluppato nel 2008 e aggiornato nell’ottobre 2017 un documento esemplificativo per gli ospedali ed i consultori con la speranza di fare chiarezza sulle leggi che regolano la sepoltura in caso morte prenatale e di poter favorire il passaggio corretto di informazioni tra le istituzioni italiane preposte e gli aventi diritto (la donna, la coppia, i loro rappresentanti). Continua a leggere Morte prenatale e sepoltura: cosa prevede la legge

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Ragazza bruciata viva: breve analisi di una notizia falsa

Da qualche giorno gira nelle reti sociali un video di una ragazza bruciata viva. Il messaggio allegato al video riporta che la ragazza ― o la bambina, a seconda delle versioni ―, indù del Madhya Pradesh (India), è stata bruciata perché aveva partecipato a un incontro di preghiera in una chiesa cristiana. Il messaggio continua esortando a inoltrare il video con relativo messaggio affinché tutto il mondo possa comprendere il vero volto dell’induismo e invitando a pregare perché la libertà religiosa sia riconosciuta da tutti i popoli e nessuno strumentalizzi la religione per giustificare questi crimini. Continua a leggere Ragazza bruciata viva: breve analisi di una notizia falsa

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L’effetto della benedizione sacerdotale

Gesù parlò dell’effetto della benedizione sacerdotale alla stigmatizzata cattolica tedesca Teresa Neumann (Konnersreuth, 8 aprile 1898 – Konnersreuth, 18 settembre 1962), donna da Lui già scelta per essere testimone vivente del sacramento eucaristico. Teresa, infatti, per 36 anni si cibò unicamente dell’Eucaristia quotidiana. Continua a leggere L’effetto della benedizione sacerdotale

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Perché Dio non ha creato Eva con la stessa perfetta integrità di Maria Vergine?

Perché Dio non ha creato Eva con la stessa perfetta integrità di Maria Vergine: immune, cioè, dal fomite della concupiscenza e da qualsiasi ombra di peccato attuale? Lei, a differenza di Eva, sarebbe sempre rimasta la “piena di grazia”(Luca 1,28), non avrebbe cioè commesso il peccato originale e noi, sua discendenza, avremmo conservato una natura umana incorrotta e non avremmo conosciuto la fatica e il dolore.

Continua a leggere Perché Dio non ha creato Eva con la stessa perfetta integrità di Maria Vergine?
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Una tesi dottorale ripropone sagacemente i retroscena che hanno portato alla comunione sulla mano

La tesi dottorale in Diritto Canonico di don Federico Bortoli intitolata “La distribuzione della Comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali”, edito dalla Cantagalliche amplia e approfondisce il precedente studio del padre passionista Enrico Zoffoli “Comunione sulla mano? – Il vero pensiero della Chiesa secondo la vera storia del nuovo rito”, ci ripropone i retroscena dell’imposizione della comunione sulla mano e proclama con forza che mentre la ricezione della comunione in bocca è legge universale della Chiesa, la forma che attualmente si accosta alla precedente è solo frutto di una concessione ad un abuso.  Continua a leggere Una tesi dottorale ripropone sagacemente i retroscena che hanno portato alla comunione sulla mano

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Gesù e Maria ci offrono una meditazione per il Natale

In preparazione al prossimo Santo Natale vi segnalo due messaggi che la mistica cattolica Maria Valtorta ricevette il 25 dicembre 1946. Nel primo Gesù ci parla della semplicità e nel secondo la Vergine Maria ci insegna cosa è necessario perché in noi viva Cristo come in lei. La lettura ci aiuta a saper ben valutare le intenzioni di fondo che animano le nostre azioni e se stiamo camminando verso la vera luce. Continua a leggere Gesù e Maria ci offrono una meditazione per il Natale

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Lettera di Dio agli sposi

Il progetto originario di Dio sugli sposi è stupendo. Per tutti coloro che hanno ricevuto la chiamata al matrimonio, Dio da tutta l’eternità ha pensato un essere simile, di sesso opposto che fosse “carne della mia carne e osso delle mie ossa” (Gen 2,23)  da  affidarci e al quale affidarci. Ha progettato una comunione di amore che potrebbe essere immagine della Santissima Trinità (cfr. Ef 5, 20-33), la quale è infinito amore reciproco, traboccante di gioiosa fecondità. Ho scritto “potrebbe”, perché il condizionale è d’obbligo visto che Continua a leggere Lettera di Dio agli sposi

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I medici dovrebbero curare con due scienze: quella medica e quella dell’amore

Tante volte ci si imbatte nella tiepidezza e nell’aridità di cuore di troppi medici, incapaci di trasmettere ai loro pazienti nient’altro all’infuori della loro scienza medica.
Non sono, cioè, capaci di andare oltre i loro “camici”, per così dire,  e non riescono a offrire ai loro pazienti la cura completa di cui hanno veramente bisogno. Quella cura che dovrebbe essere fatta certamente di scienza medica, ma anche di carità, sensibilità, empatia, compassione, ascolto, comprensione e conforto. Continua a leggere I medici dovrebbero curare con due scienze: quella medica e quella dell’amore

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Nuova versione del Padre nostro: un’alterazione delle parole di Gesù?

Come tutti sapranno, la Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) ha sottoposto alla Santa Sede il testo della nuova edizione del Messale Romano per i provvedimenti di competenza, ottenuti i quali andrà in vigore anche la nuova versione del “Padre Nostro” e del “Gloria”.

In particolare, a mutare sarà la formula del Padre nostro “e non indurci in tentazione”, che sarà sostituita da “e non abbandonarci alla tentazione” e nel Gloria si passerà dalla formula “pace in terra agli uomini di buona volontà” a “pace in terra agli uomini amati dal Signore”.

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La devozione al Santo Volto e i suoi frutti

L’apòstola della devozione al Santo Volto, la beata madre Maria Pierina (Giuseppa Maria) De Micheli, religiosa della Congregazione delle figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, ebbe il privilegio di ricevere dei messaggi da Gesù e dalla Madonna. Da persona diligente e altruista appuntava nel suo diario le sue esperienze mistiche. Sotto la data del 31 maggio 1938 scrisse:

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La preghiera del Rosario spiegata dalla Vergine Maria

Il 5 maggio 1947 la mistica cattolica Maria Valtorta, mentre nelle ore pomeridiane di quel giorno pregava il rosario completo, che allora era composta da 15 misteri[1], ricevette il dono di una soave visione intellettiva, che così descrive brevemente con immenso stupore nel suo quaderno N 116:

[…] ogni perla (del rosario, ndc) si è mutata in rosa d’oro, e la Vergine ne stacca una ad ogni Ave che dico e la lascia cadere sul mondo… nei luoghi che ho riconosciuto e sulle nazioni che se lo meritano. Come era bello dire il rosario con Lei!… Non me ne stancavo mai… Ora ho ancora negli occhi la cascata luminosa delle rose d’oro e nel cuore la beatitudine di essere stata con la Madre di Dio per tante ore…[2]

Tre giorni dopo la Vergine Maria le apparve così come Madonna di Fatima e, ricordandole Continua a leggere La preghiera del Rosario spiegata dalla Vergine Maria

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Le vere radici dell’immigrazione africana

A continuazione del mio artíolo L’aborto porterà l’Itàlia all’auto-aborto sociale ― nel quale denunciavo la puerile e falsa accoglienza degli immigrati, tanto sbandierata da chi non vuole il bene comune né degli europei, né dei migranti ― propongo una video-intervista pubblicata da Byoblu dal titolo “L’Africa può risorgere”. In essa Mohamed Konare, leader del movimento Pànafricanísta, spiega i motivi stòrici degli attuali flussi migratori e denúncia la résponsabilità della Frància. Sì, pròprio di quella Frància che nella persona del suo presidente Emmanuel Macron vuole fare crédere di èssere la paladina degli immigrati nascondendo la verità.

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L’aborto porterà l’Italia all’auto-aborto sociale

È possibile che l’aborto, legalizzato in italia nel 1978, possa portare l’Italia, come nazione composta da cittadini italiani per nascita e cultura, a scomparire, come se alla nostra nazione venisse praticato un “aborto sociale”? Pare proprio che la cecità o la corruzione dei nostri governanti ci stiano effettivamente portando a questo triste epilogo. Vediamo insieme perché giungo a questa conclusione e cosa possiamo fare per invertire il processo auto-aborto sociale.

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Invito all’azione a difesa dei bambini uccisi

 La Himmel associazione ti invita a partecipare agli incontri di preghiera in difesa della Vita davanti ad un ospedale abortista.
Visita la nostra pagina Facebook,
o inviaci una email,indicando il tuo nome e un recapito telefonico e ti contatteremo per darti tutte le info.

Parole da ricordare

Siamo profondamente convinti dell’efficacia della preghiera testimoniata di fronte alle cliniche abortiste, secondo l’insegnamento del compianto don Oreste Benzi, che affermava:
 
«Ho trovato il modo per far cessare gli aborti in tutta Italia: andare a pregare di fronte agli ospedali. […] Noi dobbiamo rendere pubblico quello che avviene nel silenzio degli ospedali. Questa preghiera diventa un segno grande perché noi diciamo: “Se uccidono tuo fratello, tu cosa fai? Corri là, dove questo succede e lo rendi visibile a tutti perché gridi: “Uccidono mio fratello, uccidono mio fratello, aiutatemi!” Il fatto è che la società è anestetizzata. Che cosa accadrebbe se un giornale domani titolasse a sei colonne: “Ieri cinque bambini uccisi nell’ospedale della nostra città” direbbe una cosa vera?»
Milena Arceci
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Gesù ammette che si vada in spiaggia in costume?

Il titolo del presente mio articolo è costituito dalla domanda che un giovane lettore mi ha posto al fine di ottenere dalla dott. sa Gloria Polo una risposta. Voleva avere da lei la conferma alla luminosa risposta che, grazie all’innato senso del pudore proprio di ogni essere umano, già si era intuitivamente data nella propria coscienza, ma che ancora non era ferma luce per illuminare i suoi passi. Il suo buon cuore merita una risposta. È necessario, però, premettere che essendo questo argomento di natura sapienziale, la mia risposta potrà essere compresa appieno solo vivendola.

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Sant’Efrem Nuovo Martire: un esempio e un ammonimento per i cristiani

Il 2 maggio 2011 il Santo Sinodo della Chiesa Greca ortodossa di Costantinopoli presieduto da Sua Santità Bartolomeo ha innalzato agli onori degli altari il santo martire Efrem di Nea Makri, città situata sul litorale Egeo della regione greca della Attica. Pochi anni dopo, il 24 aprile 2014, anche la Metropolia Ortodossa di Aquileia decise, nella Sessione del Santo Sinodo, di onorare Sant’Efrem Nuovo Martire come santo. Veniva così ufficializzato sia nell’oriente che nell’occidente greco ortodosso il culto ad uno dei santi più venerati dai cristiani greco ortodossi negli ultimi quarant’anni, il cui luogo di sepoltura era divenuto ed è tutt’ora meta di pellegrinaggi da Paesi anche lontani.

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Papa Francesco: “I fedeli devono essere per il vescovo ciò che il vitello è per la mucca”

Molti miei lettori, scandalizzati dalla situazione attuale della chiesa cattolica, mi hanno domandato se fosse lecito per un cattolico far presente la propria critica ai sacerdoti, ai vescovi e finanche al papa. È una domanda che mi è stata posta dai più con dolore e disagio, alla quale è giusto rispondere. La risposta a questa domanda è: “certo che sì”. Il Codice di Diritto Canonico vigente, infatti, regola questo diritto/dovere con le seguenti parole:

«In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità delle persone» (CIC 212, §3)

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L’omosessualità nei messaggi della Vergine Maria a don Stefano Gobbi

Nei seguenti messaggi tratti dal libro “Ai sacerdoti figli prediletti della Madonna” la Vergine Maria ci parla dell’omosessualità. I messaggi sono perfettamente in linea con i contenuti del magistero cattolico coevo espresso in alcuni documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) Continua a leggere L’omosessualità nei messaggi della Vergine Maria a don Stefano Gobbi

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“Silence” di Martin Scorsese, ovvero l’anticristica presentazione dell’abiura come atto eroico d’amore

Trama

Il film “Silence” di Martin Scorsese, uscito nelle sale italiane nel 2017, porta sul grande schermo il romanzo omonimo dello scrittore cattolico giapponese Shūsaku Endō ambientato nel diciassettesimo secolo e basato in parte sulla storia di personaggi realmente esistiti come Padre Christovao Ferreira e il gesuita italiano Giuseppe Chiara, su cui Endō ha modellato il personaggio di Padre Rodrigues. Continua a leggere “Silence” di Martin Scorsese, ovvero l’anticristica presentazione dell’abiura come atto eroico d’amore

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Riflessione di Antonio Livi su Amoris Laetitia

Analisi del filosofo e teologo cattolico Antonio Livi sull’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia (19 marzo 2016), pubblicata il 4 aprile 2016 sul sito di informazione online La Nuova Bussola Quotidiana. La ripresentiamo perché alla luce dei successivi sviluppi delle posizioni di papa Francesco in merito all’argomento[1], si può apprezzare ancor di più la sua precisione e l’afflato profetico. Continua a leggere Riflessione di Antonio Livi su Amoris Laetitia

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Criteri basici per l’applicazione del capitolo VIII di Amoris laetitia e la lettera di papa Francesco

Mentre i dubia di quattro porporati — Raymond Burke, Carlo Caffarra, Walter Brandmüller, Joachim Meisner — nei confronti di alcuni númeri dell’Esortazione apostòlica post-sinodale Amoris laetitia non erano ancora stati indirizzati al pontefice (19 settembre 2016), papa Francesco aveva già dato indirettamente una risposta con una lèttera indirizzata ai véscovi della regione pastorale di Buenos Aires il 5 settembre 2016 in risposta al documento da loro promulgato intitolato “Criteri bàsici per l’applicazione del capítolo VIII di Amoris laetitia[1]. In essa papa Francesco approva la loro decisione di concèdere i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia a chi continua a vivere una situazione matrimoniale irregolare, cioè in una situazione oggettiva di peccato grave. La lèttera originale è in língua castillana ed è stata pubblicata dapprima nel sito Vaticano e poi negli Acta Apostolicae Sedis (AAS), la Gazzetta ufficiale della Santa Sede, nella sola língua originale.

Credo sia opportuno presentare a tutti i lettori italiani una mia traduzione in língua italiana dei due testi. Come si potrà constatare la lèttera di papa Francesco avvalla l’interpretazione dei véscovi argentini del capítolo VIII di Amoris laetitia, interpretazione in contraddizione con il magistero precedente di san Giovanni Pàolo II espresso nella Familiaris Consortio e in una lèttera[2] della Congregazione per la Dottrina della Fede. Eppure papa Francesco ha voluto che la sua lèttera fosse considerata “magistero autèntico”, il quale, pur non essendo infallibile, richiede comunque a tutti i cristiani «un religioso ossèquio dell’intelletto e della volontà» (CIC 752) anche se non pròprio un assenso di fede .

Il neretto nei due testi seguenti è mio.

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La necessaria coerenza del magistero con la Tradizione. Gli esempi della storia

Di Claudio Pierantoni[1]

In questo intervento, esamineremo brevemente la vicenda di due Papi dell’antichità, Liberio e Onorio, i quali, per diversi motivi, furono accusati di deviare dalla Tradizione della Chiesa, durante la lunga controversia trinitaria e cristologica, che impegnò la Chiesa dal IV fino al VII secolo. Continua a leggere La necessaria coerenza del magistero con la Tradizione. Gli esempi della storia

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Il Card. Joseph Ratzinger e la recezione della Comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati

Al fine di offrire a tutti i lettori i necessari strumenti critici idonei  a renderli capaci di valutare se l’apertura alla ricezione eucaristica da parte dei fedeli divorziati risposati contenuta nel capitolo VIII dell’esortazione apostolica post sinodale Amoris Laetitia di papa Francesco sia in continuità o in rottura con il precedente magistero ecclesiastico, pubblichiamo un importante testo a firma dell’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Card. Joseph Ratzinger. In esso l’autorevole autore presenta il punto della discussione teologica inerente la disciplina matrimoniale e risponde a tutte le obiezioni contrarie al magistero riportando non  una sua opinione personale, magari animata da quel relativistico “discernimento” avulso dalla tradizione teologica cattolica tanto oggi sbandierato, ma riportando l’autentico magistero della Chiesa. Dando prova di essere un servitore della Parola e non un suo utilizzatore per i propri fini ideologici. Continua a leggere Il Card. Joseph Ratzinger e la recezione della Comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati

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La grande promessa del Sacro Cuore di Gesù

Breve storia del culto al Sacro Cuore

Il culto al Sacro Cuore di Gesù si può dire che segni il suo inizio il giorno del Venerdì Santo. Gesù, in quel giorno solenne, manifesta il suo Cuore e l'offre come oggetto di culto alle anime buone.

È vero che la Santa Chiesa, nei primi secoli, non ha avuto un culto diretto al Sacro Cuore di Gesù, un culto liturgico, ma essa ha ricordato sempre l'amore infinito del Salvatore che è, poi, l'oggetto principale del culto liturgico, sorto più tardi.

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No lo conozco. Del iscariotismo a la apostasía

Conferencia del Dr. Antonio Caponetto, historiador argentino, en la cual presenta su libro titulado "No lo conozco. Del iscariotismo a la apostasía" sobre papa Francisco.  Se trata de la continuación de su anterior obra “La Iglesia traicionada” – publicada antes de que el Card. Bergoglio ejerciera el ministerio petrino -, obra profética donde las haya porque denunciaba, con el mismo dolor y amargura que nos embargan a todos los católicos de verdad, sus traiciones, falsedades y renuncias. 

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Ejercisios espirituales por la Pentecostés dictados por Jesús a santa Faustina Kowalska

En vista de la fiesta liturgica de Pentecostés proponemos los ejercisios espirituale de tre dias que Hesús dictó a santa Faustina Kowalska apóstol de la Divina Misericordia, en preparación para el Pentecostés del 5 de junio de 1938. Cuando la santa transcribió bajo la fecha del 2 de junio de 1938 éstos Ejercicios espirituales, se encontraba hospitalizada desde unos seis meses en el sanatorio Pradnik, cerca de Cracovia, para curarse de la tuberculosis. Así lo señaló en su diario: "Bajo la dirección del Maestro, Jesús.  Él Mismo me ordenó hacer estos ejercicios espirituales y Él Mismo estableció los días para hacerlos, es decir tres días antes de la venida del Espíritu Santo y Él Mismo los dirigió ".

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Tu es Petrus: la vera devozione alla Cattedra di Pietro

Fonte: Corrispondenza Romana

Sabato 8 aprile a Deerfield (Illinois) su invito di Catholic Family News e lunedì 10 aprile a Norwalk (Connecticut), ospite di The Society of St Hugh of Cluny, il prof. Roberto de Mattei ha parlato sul tema Tu es Petrus: la vera devozione alla Cattedra di Pietro. Riportiamo il testo della sua conferenza, con leggere modifiche e abbreviazioni.

Ci troviamo di fronte a uno dei momenti più critici che la Chiesa abbia conosciuto nella sua storia, ma sono convinto che la vera devozione alla Cattedra di San Pietro ci può offrire le armi per uscire vittoriosi da questa crisi. Continua a leggere Tu es Petrus: la vera devozione alla Cattedra di Pietro

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La “plenitudo potestatis” del Romano Pontefice

Fonte: Corrispondenza Romana

La relazione di Sua Eminenza il cardinale Raymond Leo Burke al convegno Dove va la Chiesa?, svoltosi il 7 aprile a Roma, costituisce un importante contributo al dibattito sull’attuale pontificato. Il tema trattato dal cardinale americano è quello della plenitudo potestatis, la tradizionale formula con cui i canonisti esprimono la pienezza del potere del Romano Pontefice. Qual’è la natura di questo Primato? E come si armonizza la dottrina secondo cui il Papa esercita un potere supremo, pieno, immediato e universale su tutta la Chiesa, con la possibilità, ammessa dalla buona dottrina, che egli possa cadere in errore, o persino in eresia,? La risposta del cardinale, ampia e documentata, si basa, oltre che sul Vangelo, sull’insegnamento dei teologi e soprattutto dei canonisti. Continua a leggere La “plenitudo potestatis” del Romano Pontefice

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Gesù: è necessario evangelizzare diffondendo i libri cristiani

Nella sua ultima cena, Gesù disse ai suoi apostoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà» (Gv 16,12-15).

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Appello della Madonna per mezzo di Gloria Polo

Anche se la dottoressa Gloria Polo dall'ottobre 2017 ha messo in pausa temporaneamente le testimonianze pubbliche mondiali, non ha mai smesso di custodire nel suo cuore tutti coloro verso i quali il Signore l'ha inviata. In questo suo nuovo accorato video Gloria si fa portavoce di un desiderio della Vergine Maria e a suo nome ci convoca ad una azione comune di preghiera.

Dati video
Lingua: castillano (Colombia)
Sottotitoli: castillano, italiano

Se non sai attivare i sottotitoli, guardati i seguenti video-tutorial:
per udenti
per non udenti

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Esercizi spirituali per la Pentecoste dettati da Gesù a santa Faustina Kowalska

In vista della festa liturgica di Pentecoste proponiamo gli esercizi spirituali di tre giorni che Gesù dettò  a santa Faustina Kowalska, l'apostolo della Divina Misericordia, per prepararla alla Pentecoste del 5 giugno 1938. Quando la santa trascrisse sotto la data del 2 giugno 1938 questi esercizi spirituali, si trovava ricoverata già da circa sei mesi presso il sanatorio di Pradnik, vicino a Cracovia, per curarsi dalla tubercolosi.

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Catechesi di Pedro Regis: chi è il “re tolto dal trono” e lo “xino”

Chi segue le “presunte” apparizione mariane di Anguera [1](Brasile) ricevute dal veggente Pedro Regis molto probabilmente avrà letto due messaggi del 2005 nei quali compaiono due figure enigmatiche: “il re tolto dal trono” e lo “xino”.

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DALLA MAGIA A GESÙ. Testimonianza di Franco Antonelli

Il 19 maggio 2018, presso la parrocchia di San Biagio a Montecatone (BO), avrò il piacere di accompagnare il signor Franco Antonelli che, accogliendo l'invito rivoltogli dal GRIS della diocesi di Imola nella persona di don Fabio Arlati, darà la sua prima testimonianza orale pubblica intitolata: "Dalla magia a Gesù".

Avendo scritto la sua biografia ( "Verso il mio splendore. Biografia di Franco Antonelli: un'autentica liberazione dal maleficio"), conosco molto bene Franco Antonelli e la sua timidezza. Questo tratto della sua personalità ha così inciso nel suo carattere da indurlo a tacere la sua vicenda per lunghissimi anni persino con i suoi famigliari. So perciò quanto gli costi esporsi pubblicamente. Mi rallegro, perciò, di questa sua scelta che esprime il lavorio della sua volontà nell'assecondare la grazia divina che lo sprona a vincersi per essere di aiuto a qualcuno.

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Perché 13 milioni di italiani cadono vittima della magia?

Un tempo, nel tracciare l’identikit della persona che cadeva vittima di culti e spiritualità magiche, si tendeva a caratterizzarla come tendenzialmente ignorante o comunque di bassa cultura. Siccome la magia e l’occultismo erano considerate frutto di superstizione ― intesa questa nell’accezione di atteggiamento irrazionale dettato da ignoranza, suggestione o timore, che attribuisce erroneamente a cause occulte o a influenze soprannaturali alcuni avvenimenti, per lo più negativi, che in realtà hanno semplici cause naturali ―, pareva logico pensare che solo i sempliciotti e gli ignoranti vi cadevano. Nulla di più lontano dalla realtà. Basti pensare che è proprio durante l’Illuminismo, la cosiddetta “Età della ragione”,  che «diventa pratica diffusa l’occultismo, e nascono società legate all’esoterismo. Quegli stessi pensatori che di giorno predicavano la razionalità, di sera si dedicavano a pratiche oscure»[1]. In Italia sono circa 13 milioni i cittadini italiani che ogni anno almeno una volta si rivolgono a maghi, astrologi, cartomanti e veggenti[2].

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Nessuna creatura che appartiene a Dio andrà perduta ma vivrà in eterno

Il 18 marzo 2018 la veggente Mirjana ha reso pubblico il presunto messaggio della Vergine Maria dai lei ricevuto. In esso vi è una frase che per alcuni è sembrata scorretta. È la seguente:  “Sappiate che nessuna creatura che appartiene a Dio andrà perduta ma vivrà in eterno”. In realtà è una frase corretta e ben lo sanno tutti coloro che, ricordandosi cosa Gesù disse nell’ultima cena, sanno anche cosa significhi appartenere a Dio, e cioè: “Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando” (Giovanni 15,14).

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L’Ora santa di Gesù: IV. “Se rimanete in Me e rimane in voi la mia Dottrina, vi sarà dato quel che chiedete”

«“Se rimanete in Me e rimane in voi la mia Dottrina, vi sarà dato quel che chiedete”[1].

Io scendo in voi e mi faccio cibo vostro. Ma, come Centro che Io sono, a Me vi aspiro. “Voi vi nutrite di Me, ma con più ragione Io mi nutro di voi. Le due fami sono insaziabili e continue. La vite nutre i suoi polloni. Ma sono i polloni che fanno la vite. L’acqua nutre i mari, ma sono i mari che nutrono l’acqua, risalendo in evaporazione per scendere di nuovo. Perciò voi dovete rimanere in Me come Io in voi. Divisi, non Io, ma voi morreste.

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L’Ora santa di Gesù: III. “Amatevi l’un l’altro come Io vi ho amato”

«“Amatevi l’un l’altro come Io vi ho amato”[1].

Dalla cuna alla croce. Da Betlem al monte Oliveto, vi ho amati.
Il freddo e la miseria della prima mia notte nel mondo non mi ha impedito di amarvi collo spirito mio e, annichilendo Me stesso sino a non poter dirvi, Io Verbo: “Vi amo”, vi ho detto quelle parole con lo spirito mio, inscindibile da quello del Padre e con Esso operante in una attività inesausta.

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L’Ora santa di Gesù: II. “Uno di voi mi tra dirà”

« “Uno di voi mi tradirà”[1].

Uno di voi! Sì, nella proporzione di uno a dodici, uno di voi mi tradisce.
Ogni tradimento è più penoso di una lanciata. Guardate l’Umanità del vostro Redentore. Dalla testa ai piedi è tutta una ferita. La flagellazione fa inorridire chi la medita e agonizzare chi la prova. Ma fu strazio di un’ora. Voi che mi tradite mi flagellate il Cuore. Sono secoli che lo fate.

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Il Purgatorio nella testimonianza di Gloria Polo

Il purgatorio nella testimonianza di Gloria Polo

L’esperienza della dottoressa Gloria Polo fu limitata al purgatorio. Mi ha confidato che le bastò vedere il fondo di esso per rimanerne positivamente terrorizzata, cioè spronata a vivere secondo la legge di Dio per meritare di non doverci ritornare. Nell’oscura voragine viva in cui cadde a testa in giù, risucchiata come in un vortice, vide aprirsi un’ulteriore voragine viva, verso la quale continuava a precipitare. Quella sì che era la porta dell’Inferno.

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I Novissimi nella testimonianza di Gloria Polo

I Novissimi nella testimonianza di Gloria Polo

Nella tradizione catechistica cattolica, si utilizza il termine novissimi (dal latino "novissimus", superlativo di nòvus, e cioè ultimo, estremo) per indicare le quattro ultime cose che si incontrano nell'uomo: morte, giudizio, inferno, paradiso. Il principale compito di Gloria Polo è proprio quello di ricordare i novissimi per svegliarci dal torpore morale e colmare una lacuna pastorale.

Diversi tra i sacerdoti e i laici purtroppo travisano il messaggio della testimonianza di Gloria Polo. Alcuni vedono nella durezza del giudizio particolare a cui lei è stata sottoposta la manifestazione di un Dio giudice eccessivamente severo, quasi spietato, e si scoraggiano. Altri, invece, si sentono spronati dalla durezza del giudizio a fare del terrorismo spirituale, finendo col scoraggiare i deboli e i fragili. In realtà la

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La cura del corpo nella testimonianza di Gloria Polo

La cura del corpo nella testimonianza di Gloria Polo

Nel meraviglioso progetto divino l’essere umano è stato dotato di due valori: il corpo e lo spirito, capaci entrambi di meritare il paradiso. Essendo anche il corpo un valore donato da Dio, la sua cura è un dovere morale. Quando però essa prevale sulla cura del nostro spirito e addirittura ci porta a peccare, facciamo del nostro corpo un nostro nemico che ci impedisce di raggiungere il cielo. Amiamo giustamente il nostro corpo quando lo sottomettiamo allo spirito. Purtroppo nella cultura contemporanea assistiamo ad una inversione della gerarchia di questi valori e quando al corpo e al piacere si da il primo posto possiamo parlare di vera e proprio idolatria. Proprio da questo pericolo ci mette in guardia la dottoressa Gloria Polo esponendo nella sua testimonianza i suoi errori al fine di offrirsi come specchio nel quale tanti possano rivedersi e correggersi. Per esempio narra come fin da adolescente aveva imparato a utilizzare il suo corpo come strumento di seduzione[1], convinta che «una donna deve saper mettere in mostra le sue parti migliori»[2]. La

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La reincarnazione nella testimonianza di Gloria Polo

La reincarnazione nella testimonianza di Gloria Polo

Gloria esprime, senza mezzi termini, che la dottrina della reincarnazione è frutto di un oscuramento spirituale nelle prime battute della sua testimonianza, quando afferma: «Mentre salivo sempre più in questa luce di amore e gioia vidi mio padre, mia madre, i miei nonni, i miei bisnonni e tutti i miei parenti defunti. Mi resi conto che persi un sacco di soldi per pagarmi le regressioni, nella erronea convinzione di riuscire a sapere se la mia bisnonna si fosse reincarnata. Siccome queste regressioni erano molto care, decisi di non verificare dove si fosse reincarnata la mia bisnonna. Che falsità! Che inganno! La mia bisnonna era lì, davanti a me, fratelli»[1]. L’originaria dottrina orientale della reincarnazione, che considera il ciclo delle rinascite un male, una dura necessità da cui liberarsi è stata recepita contrariamente in occidente - a partire dalle scuole filosofiche e dai movimenti religiosi greci fino ad arrivare i nostri giorni anche tra i cristiani - come un bene e cioè: come possibilità di progresso spirituale indefinito, nel quale mettere a frutto le esperienze fatte in

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La genitorialità nella testimonianza di Gloria Polo

Lungo il racconto dell’esperienza di premorte della dottoressa Gloria Polo sono diffusi diversi esempi di inadeguata genitorialità. Genitori inadeguati furono il padre e i fratelli di Gloria e Gloria stessa. «Una madre pettegola, odiosa, o un papà infedele e ubriacone hanno un’enorme influenza negativa sui proprî figlî. Il cattivo esempio dei genitori, che genera questo processo di asservimento progressivo dei figlî al Demonio, è agli occhi di Dio una cattiva amministrazione del talento, da Lui stesso donato a loro per essere strumenti di salvezza per i proprî figlî»[1], è quindi vera giustizia che i genitori siano presenti al giudizio particolare dei loro figlî per rispondere a Dio della loro genitorialità, come si evince dalla testimonianza di Gloria. Molti genitori si sentiranno dire le stesse parole che udì il padre di Gloria durante l’esame della vita della figlia: «Ti sei preoccupato di dare a tua figlia la possibilità di studiare, nonostante la tua povertà. Hai fatto molto bene. Ti sei preoccupato di farla crescere e di infonderle la responsabilità del lavoro. Hai fatto molto bene. Guàrdala, però, qui nell’eternità. Guàrdala. Quanti vizî!»[2]. Gloria stessa, guardando nel Libro della vita, non solo si rese conto di avere ucciso la sua anima nei vizi, ma anche di «avere ucciso i suoi figlî»[3] perché – come lei stessa ammette – non dava loro «né amore, né una presenza costante»[4] e soprattutto né lei, né suo marito insegnarono a pregare ai figli. Convinta che la felicità consistesse nel conseguire la ricchezza per pagarsi quelle cose di cui non godette nella sua fanciullezza[5], passava quasi tutto il tempo lavorando[6], e riempiva i figlî di cose materiali: televisione, computer, videogiochi. Nel suo giudizio particolare Gesù le disse: «Hai cresciuto i tuoi figlî nella bambagia… I tuoi figlî hanno avuto genitori elettronici»[7]. Aveva dato tutto ai figli, ma gli aveva fatto mancare ciò di cui, invece, avevano maggiormente bisogno: la presenza di una mamma cristiana attenta che sa amare, educare, correggere, confortare e consigliare. In sua assenza la televisione funse da madre surrogata[8].

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Il divorzio nella testimonianza di Gloria Polo

Il divorzio nella testimonianza di Gloria Polo

Il termine divorzio, dal latino divórtium (derivato da divórsus, volto in diversa parte), significa separazione. Il termine indica propriamente lo scioglimento di un matrimonio validamente contratto quando sono ancora in vita i coniugi. Si distingue dalla separazione, che non implica la possibilità di nuove nozze, e dalla dichiarazione di nullità, la quale riconosce che il vincolo coniugale non è mai esistito per la mancanza di alcune condizioni essenziali al suo costituirsi. Il divorzio è una vera piaga della società per questo nel Nuovo Testamento Gesù non concede alcuna possibilità di rompere il vincolo agli sposi[1]. Nell’esperienza di premorte di Gloria la questione del divorzio ha un posto molto rilevante. «Molte persone - dice Gloria -mi hanno detto: “Ma sú, Dio perdona tutto. Se perdona persino un assassino che, pentito, si confessa, perché non dovrebbe perdonare chi felicemente si è rifatto una famiglia?”. Fratelli miei, una nuova unione stabile extraconiugale è un adulterio continuo»[2]. Troppo spesso l’adulterio è creduto un nulla. In realtà con il

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State in pace e amate la Chiesa come fa Gloria Polo

State in pace e amate la Chiesa come fa Gloria Polo

State in pace e amate la Chiesa come fa Gloria Polo. Abbiamo notato che alcuni - e grazie a Dio solo alcuni -  mal comprendendo il video della chiarificazione di Gloria Polo sul suo anno sabbatico si sono turbati. Siccome la vera pace delle persone ci sta molto a cuore, come ci sta a cuore la Chiesa Cattolica, scriviamo quanto segue.

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L’aborto e la testimonianza di Gloria Polo

L'aborto è la testimonianza di Gloria Polo

Per giungere a definire l’aborto «omicidio di un essere umano» non occorre fare appello alla fede e alla morale cristiana, ma è sufficiente riconoscere il «diritto naturale» secondo il quale il feto, fino dalla fecondazione naturale, ossia fino dalla costituzione dello zigote o diploide, possiede un diritto oggettivo, primario, inalienabile all’esistenza. Quando la Chiesa nei suoi documenti magisteriali insegna la morale naturale non impone dogmi da credere, ma propone verità razionalmente accessibili a tutti gli uomini[1].

Per cui noi cattolici nel difendere la vita nascente dobbiamo innanzitutto promuovere la morale naturale su cui si fonda il diritto naturale e successivamente presentare a chi ce lo chiede il meraviglioso progetto di Dio per l’uomo.

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L’inganno dei reali effetti preternaturali di magia e maleficio

L’inganno dei reali effetti preternaturali di magia e maleficio

Cristiani state alla larga da magia e maleficio.
Dal punto di vista della teologia morale cattolica, la magia e il maleficio sono due gravi peccati contro la religione e rientrano in quella categoria di peccati, incredibilmente diffusa anche tra i cristiano cattolici, detta “superstizione”. Non induca in errore l’utilizzo del termine superstizione riferito alla magia e al maleficio. È vero che nell’accezione comune il termine superstizione indica semplicemente un atteggiamento irrazionale, dettato da ignoranza, suggestione o timore, che attribuisce erroneamente a cause occulte o a influenze soprannaturali alcuni avvenimenti, per Continua a leggere L’inganno dei reali effetti preternaturali di magia e maleficio

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DIO PADRE: “VORRESTE SOLO PAROLE DI MISERICORDIA”

Se il titolo del presente articolo per molti risulterà tagliente, aspettate di leggere l’articolo, che lo è ancor di più. Ma attenti: è sì tagliente, ma solo come lo è il bisturi, che il chirurgo utilizza per asportare il tumore. Il chirurgo qui è Dio Padre. Le sue parole di fuoco furono consegnate alla mistica cattolica Maria Valtorta della cui opera il beato Gabriele Maria Allegra, esegeta biblico, disse: “… capolavoro della letteratura religiosa italiana e forse dovrei dire della letteratura cristiana mondiale”.

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PERCHÉ VISITARE GESÙ NEL TABERNACOLO?

«Gli uomini programmano la loro giornata, la settimana, il semestre, le vacanze, ecc. ecc. Sanno in quale giorno riposeranno, in che giorno andranno al cinema o a una festa, a visitare la nonna o i nipoti, i figli, gli amici, quando andranno a divertirsi. Ma quante famiglie dicono almeno una volta al mese: “Questo è il giorno in cui dobbiamo andare a visitare Gesù nel tabernacolo” e tutta la famiglia viene a conversare con me, a sedersi di fronte a me e a parlarmi, raccontandomi ciò che è accaduto negli ultimi giorni, i problemi, le difficoltà e chiedendomi ciò di cui hanno bisogno. Farmi partecipe delle loro faccende. Quante volte? Io so tutto, leggo anche nel più profondo dei vostri cuori e delle vostre menti, però mi piace che siate voi a raccontarmi le vostre cose, che me ne facciate partecipe come con uno della famiglia, come con l’amico più intimo. Quante grazie perde l’uomo perché non mi dà un posto nella sua vita».

( Tratto da “ Per riscoprire la Santa Messa” distribuito da Himmel Associazione).

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LA POTENZA DELLA BENEDIZIONE SACERDOTALE

«Quando il celebrante stava per dare la benedizione, la santissima Vergine parlò di nuovo e disse: “Fai attenzione, osserva bene. Invece di fare il segno della croce, voi fate un ghirigoro. Ricorda che questa benedizione può essere l’ultima che ricevi nella tua vita dalla mano di un sacerdote. Tu non sai se uscendo da qui, morirai o no, e non sai se avrai l’opportunità che un altro sacerdote ti dia una benedizione. quelle mani consacrate ti stanno dando la benedizione nel nome della santissima Trinità, pertanto, fai il segno della croce con rispetto e come se fosse l’ultimo della tua vita”. Quante cose ci perdiamo al non comprendere la Santa Messa e al non parteciparvi tutti i giorni! Perché non fare uno sforzo e cominciare la giornata mezz’ora prima, per correre alla Santa Messa e ricevere tutte le benedizioni che il Signore vuole riversare su di noi?».

( Tratto dall'opuscolo “Per riscoprire la Santa Messa” distribuito da Himmel Associazione).

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QUAL È IL LUOGO CHE HAI DESTINATO A DIO?

Ospite dolce dell’anima… hai riservato un posto a Dio nel tuo cuore, nel tuo tempo, nella tua casa?Ascoltiamo la confidenza di Gesù alla mistica Catalina Rivas:

« Voi nelle vostre case avete un luogo per tutto, e una stanza per ogni attività: una camera per dormire, l’altra per cucinare, una per mangiare, ecc. ecc. Qual è il luogo che avete destinato a me? Deve essere un luogo nel quale non soltanto tenete un’immagine permanentemente impolverata, ma un luogo nel quale almeno per cinque minuti al giorno la famiglia si riunisce a ringraziare per la giornata, per il dono della vita, a pregare per le necessità quotidiane, chiedere benedizioni, protezione, salute. Tutti hanno un posto nelle vostre case, eccetto io».

( Tratto da “Per riscoprire la Santa Messa”).

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FERMATI! PERCHÈ CORRI? NON SAI CHE IL CIELO È IN TE?

Ferma la frenesia e l’agitazione!  prenditi tempo ed ascolta: non c’è azione più fruttuosa di quella abbandonata all’Onnipotenza di Dio. Le seguenti parole consegnate da Gesù a don Dolindo Ruotolo, contenute nell’opuscolo “Sulla fiducia in Dio”,  ti indicheranno il segreto per ritrovare la pace:

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PRONTI ALL’APPUNTAMENTO CON GESÙ?

Chi non preparerebbe per tempo l’incontro con chi ama e stima, correndo il rischio di perdersi, magari, “l’incontro della vita”? Probabilmente penserai: “ma, nessuno!”. Eppure, impegni e banalità rischiano di non farci essere pronti “all’incontro degli incontri”, quello cioè con Colui che merita di essere da noi amato e stimato al sommo: Dio, che ci incontra nella Santa Messa per unirsi a noi nella Santa Comunione. Ascoltiamo, allora, l’ammonimento che a tal proposito la Vergine Maria diede alla mistica cattolica Catalina Rivas:

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CHI BUSSA ALLA TUA PORTA?

La nostra libertà è continuamente sollecitata a scegliere. Possiamo aprirci ed accogliere l’invito del Cielo o rimanere chiusi nelle nostre abitudini e idee autoreferenziali dall’orizzonte stretto. Il Signore bussa sempre, gli aprirai? Le parole  tratte dall’esperienza di Gloria Polo ci provocano a essere consapevoli del valore della nostra libertà e a cogliere le testimonianze che Dio ci offre per deciderci per Lui, per scegliere la via della Vita. Continua a leggere CHI BUSSA ALLA TUA PORTA?

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APPRENDISTI DELL’AMORE: TE VERAMENTE FELICE

Ritroviamo il meraviglioso stupore dell’incontro con Dio. Il cammino dell’Avvento appena iniziato riapre i nostri occhi assopiti sulla gratuità dell’amore di Dio. Quale dono più grande della Santa Messa in cui la Trinità chiede ospitalità nei nostri poveri cuori? L’abitudine, l’incoscienza rischia di disperdere il tesoro che ci è affidato, lasciamoci accompagnare dalle parole della mistica cattolica Catalina Rivas che ci racconta una sua personale esperienza nella quale la Madonna le ha insegnato il vero significato della Santa Messa e il giusto modo di partecipare ad essa. Continua a leggere APPRENDISTI DELL’AMORE: TE VERAMENTE FELICE

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IMMACOLATA VERGINE MARIA: MADRE BEATA DEL VERBO

Nel Vangelo di Luca è scritto che, mentre Gesù parlava, una donna disse: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!”. Al che Gesù rispose: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (vd. Lc 11,27-28). Questa frase viene interpretata dai cristiani più o meno bene. Così la spiega la Vergine Maria alla mistica italiana Maria Valtorta: Continua a leggere IMMACOLATA VERGINE MARIA: MADRE BEATA DEL VERBO

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L’ideologia di gènere e l’amorévole e ferma resistenza cristiana

Dando uno sguardo al panorama statunitense ci si imbatte con molta frequenza su tematiche che, presenti anche in Itàlia, sono lì ad uno stàdio di sviluppo più avanzato rispetto al nostro. Mi riferisco alla teoria di gènere (ingl.: gender theory).

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L’omosessualità nel Catechismo della Chiesa Cattolica e nella Bibbia

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri 2358-2359 a proposito dell’omosessualità e degli omosessuali afferma che:

2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione. Continua a leggere L’omosessualità nel Catechismo della Chiesa Cattolica e nella Bibbia

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Gloria Polo, conclusioni dello studio di Flaviano Patrizi

Nel libro Illusione o realtà, studio critico sulla testimonianza della dott.sa Gloria Polo e le esperienze di Premorte, Flaviano Patrizi affronta l’affascinante argomento delle Esperienze di Premorte (EPM). Il percorso di studi delineato nel libro «permette di poter rilevare che le EPM sono un reale "indizio" dell’esistenza dell’anima e della sua immortalità, di una vita oltre la vita e di una realtà spirituale trascendente (ipotesi trascendentale)». Inoltre lo studio evidenzia che le EPM «risultano essere “rivelazioni” più o meno parziali dell’amore di Dio e un invito a vivere nell’amore incondizionato».

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L’arte del soffrire

Siamo felici di presentare il nuovo video integrale di Flaviano Patrizi: “L’arte del soffrire”. L’autore, ben lungi da volere fare un inno al masochismo, affronta il problema della sofferenza inevitabile raccontando una squarcio della propria vita e di quella di suo padre, malato di SLA. È una testimonianza molto commovente. Sarà utili a tutti: non solo a coloro che, non cristiani, sono influenzati da quella parte della cultura che erroneamente considera l’accettazione della sofferenza (la croce) “una stoltezza” (cfr. 1Cor 17,23), ma anche a tanti cristiani che indotti da una pseudo spiritualità del comfort  rifiutano  le sofferenze della vita e dimenticano che Gesù disse:

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La Misericordia divina è la corretta chiave interpretativa della testimonianza di Gloria Polo

Come ogni autentico profeta di Dio, Gloria ha il compito di far risplendere le verità del deposito della fede Cattolica sottaciute o dimenticate dalla cultura contemporanea, e mettere in guardia dalle nefaste conseguenze da ciò derivanti. Nello specifico il principale compito di Gloria è quello di ricordare l’aldilà col suo premio e il suo castigo per svegliarci dal torpore morale e colmare una lacuna pastorale.

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Testimonianza di veggenti su papa Francesco

Molte voci profetiche all’interno della chiesa cattolica si sono levate per indurre i cattolici ad allontanarsi dal “falso” papa Francesco e il loro intento è andato a buon fine in molti cuori. È bene sapere, però, che non tutte le voci profetiche sono concordi. Evidentemente non hanno la medesima origine. Nel video seguente sono presentate alcune di queste voci favorevoli a papa Francesco. Continua a leggere Testimonianza di veggenti su papa Francesco

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Il piano della Boldrini per la grande invasione

Dalla presentazione del servizio “Il piano della Boldrini per la grande invasione” andato in onda nel programma la Gabbia su La7:

“Io sono Nessuno e voglio ringraziare di cuore Laura Boldrini, perché ha finalmente svelato che cosa si nasconde dietro la retorica buonista sull’immigrazione. Perché la Boldrini ci tiene tanto che l’Europa accolga i migranti? Lo ha spiegato pochi giorni fa. È andata in visita a Palermo e ha spiegato che l’integrazione degli stranieri è la cosa più bella del mondo”.

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Le promesse di Gesù agli adoratori del Santissimo Sacramento

Dagli scritti di Catalina Rivas:

Gesù mi disse:
“Io prometto all’Anima che, con frequenza, viene a visitarMi in questo Sacramento dell’Amore, di riceverla amorevolmente, insieme a tutti i Beati e agli Angeli del Cielo; che ogni sua visita sarà scritta nel Libro della sua Vita e le concederò:

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