Notiziario di un gruppo di volontari di “Oui pour la vie”, un’associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta impegnata in favore dei più poveri di ogni appartenenza religiosa e provenienza
Continua a leggere I poveri del Libano – Marzo 2024 n.4Categoria: Appelli / Inviti
La soluzione finale
“Salutiamo la decisione della Frància di méttere in sicurezza il diritto delle donne di uccídere il pròprio fíglio”. Parole agghiaccianti che plàudono al diritto cóstituzionàle di uccídere la più indifesa tra le persone, scambiando vigliaccamente il corpo delle madri con quello dei figlî.
Continua a leggere La soluzione finaleI poveri del Libano – Marzo 2024 n.3
Notiziario di un gruppo di volontari di “Oui pour la vie”, un’associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta impegnata in favore dei più poveri di ogni appartenenza religiosa e provenienza
Continua a leggere I poveri del Libano – Marzo 2024 n.3Come Gesú vuole che viviamo i giorni ímmediataménte precedenti la Quarésima
«Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano» (Mt 7,13).
Molti! Come molti sono coloro che il giovedí grasso, iniziano i sei giorni di festeggiamenti dell’insulsa ricorrenza del Carnevale, che si conclude con un altro giorno detto anch’esso grasso, il martedì, vigilia della Quaresima.
Continua a leggere Come Gesú vuole che viviamo i giorni ímmediataménte precedenti la QuarésimaI poveri del Libano – Gennaio 2024 n.1
Notiziario di un gruppo di volontari di “Oui pour la vie”, un’associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta impegnata in favore dei più poveri di ogni appartenenza religiosa e provenienza www.ouipourlavielb.com
Continua a leggere I poveri del Libano – Gennaio 2024 n.1La porta dell’inferno di Rodin e il presunto rito satanico del 15 ottobre 2021
Da alcuni giorni sta girando il seguente messàggio:
Continua a leggere La porta dell’inferno di Rodin e il presunto rito satanico del 15 ottobre 2021Don Michel Rodrigue e i suoi messaggî catastrofici: se e come divulgarli
In questi giorni si stanno viralizzando nelle pàgine dei social in língua italiana, come già avvenne alcuni mesi fa nelle pàgine dei social in lingua francese, inglese e spagnola, le locuzioni e visioni di contenuto spiccatamente catastròfico presuntamente ricevute dal sacerdote canadese don Michel Rodrigue (vd. immagine di intestazione). È doverosa una riflessione.
Continua a leggere Don Michel Rodrigue e i suoi messaggî catastrofici: se e come divulgarliCriteri di discernimento dei fenomeni mistici
Viviamo in un período storico caratterizzato non solo da una cultura post-cristiana ma anche da una esplosione di fenòmeni místici cattolici. Gràzie alle nuove tecnologie informatiche che hanno incredibilmente velocizzato il processo di divulgazione delle informazioni e gràzie al Decreto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede del 1966[1] che ha soppresso la parte del canone 1399 del Còdice di Diritto Canònico allora in vigore (1917), vietante la pubblicazione di «libri che divulgano apparizioni, rivelazioni, visioni, profezie, miràcoli, devozioni nuove senza approvazione», facilitava la pubblicazioni di tali testi ― il numero delle esperienze mistiche da allora diffuse è impressionante. Basta vedere i numeri: dal 40 d.C. al 1899 abbiamo conosciuto 687 apparizioni mariane, mentre dal 1900 ad oggi ne abbiamo conosciute 830. Nell’ultimo secolo di storia della Chiesa abbiamo, quindi, conosciuto piú apparizioni mariane che in tutta la storia precedente[2].
Continua a leggere Criteri di discernimento dei fenomeni misticiCosa dice il cielo sull’apostolato di stampa
Nel brano sottostante tratto dall’opera della mistica cattolica Maria Valtorta vi è ribadito il grave motivo urgente e il dovere dell’apostolato che ogni cristiano dovrebbe esercitare in questi nostri tempi per contribuire alla salvezza dei propri fratelli. In particolare si fa riferimento all’apostolato di stampa dei laici, necessario supporto alla missione sacerdotale. Apostolato che noi della Himmel cerchiamo di svolgere con umiltà, ma indefessaménte, investendo tutte le nostre energie e risorse. L’autentica spinta all’apostolato nasce dall’amore per Dio e il prossimo, ma Dio vuole che si sappia che Continua a leggere Cosa dice il cielo sull’apostolato di stampa
“Se è opera di Dio, Dio ci penserà e la farà trionfare”?
Il seguente brano è un messaggio che Gesù diede alla mistica cattolica Maria Valtorta il 16 agosto 1949. Gesù si riferisce a coloro che avrebbero dovuto riconoscere, divulgare e protegge l’Opera affidata da Gesù a Maria Valtorta. Ognuno applichi il messaggio a se stesso e all’opera che il Signore gli ha affidato.
Dice Gesù:
«Quando io sento l’ipocrita e irragionevole frase, che è sfida alla Carità, alla Sapienza, alla Giustizia, e velario a nascondere la loro volontà contraria, audacemente e superbamente ed anche vilmente contraria alla mia: “Se è opera di Dio, Dio ci penserà e la farà trionfare”, con un sussulto di santa ira vorrei scendere sulla Terra e ripetere il gesto con cui nettai il Tempio dai barattieri, ladri e mercanti.
Questo dovrei fare. Ma sono la Misericordia, e tale sono sinché l’uomo è sulla terra. Attendo la loro conversione sin che hanno respiro. Ma poi, per i protervi ed i tentatori del loro Signore – e lo tentano perché lo sanno con essi troppo buono – ci sarà il Giudizio primo e secondo, e conosceranno un Volto del Signore diverso da quello contro il quale gettano lo sputo della loro provocante frase.
Che dovrei fare per pensare all’Opera e farla trionfare? Dovrei far operare il tremendo Dio del Sinai, il Dio dei tempi del corruccio e del rigore, e fulminarli dovrei nel loro peccato, nei loro peccati, perché molti sono i peccati contenuti nella loro protervia al mio volere. Che altro, se non questo?
Ho dato, attraverso te, tutte le prove. In te non è peccato di ribellione, di simulazione, di superbia. Sei vittima mansueta del loro volere. Difendi tu stessa il loro volere, perché sono “la Chiesa”, da quelli che lo vorrebbero calpestare. Per la tua crocifissione è sicuro che tu non puoi scrutare libri di dottori. Per la tua coltura è certo che tu non puoi scrivere quelle pagine. E che altro vogliono, se questo a loro non basta per dire: “Si. È lo Spirito di Dio qui presente”? Errore dogmatico non ve ne è, in verità non ve ne è nell’Opera.
Se lo Spirito ha dato luci (luci di grazia) per far luminoso in pieno quanto questa o quella scuola in 20 secoli ha solo illuminato con un raggio in un punto, benedicano Dio per la sua grazia e non dicano: “Ma noi diciamo diverso”. Chi è la Sapienza? È serva o regina loro? Ma per non dirsi ribelli per superbia umana, per nascondere queste loro piaghe, dicono: “Tocca a Dio”.
Dio ha fatto e fa. Ma il principe del mondo impera in esso mondo mentre il Re dei re regna in Cielo e, fedele – Egli si, fedele – alla libertà d’arbitrio che ha lasciata all’uomo, per sua prova, suo premio, e molte volte per sua condanna, non violenta la loro volontà. Ma li attende, e presto, al giudizio. Bene farebbero a meditare la pagina del Vangelo dove io, Maestro dei maestri, Sapienza, Parola e Verità incarnate, dico che i peccati contro lo Spirito Santo non saranno perdonati.
Ed in verità questa è opera dello Spirito dello Spirito di Dio, dell’Amore del Padre e del Figlio, dello Spirito che sa ogni vero e viene a dirlo agli uomini presi nel turbine attuale, nei turbini anzi, perché possano difendersi dalle dottrine infernali». […]A me poi dice:
«Ai tuoi e miei veri amici dirai di non dire mai più quella frase. Essi la dicono senza malizia.
Ma mi addolora ugualmente. Figli della Verità come vogliono essere, o tacciano in merito o dicano il vero: “Gesù non può trionfare con l’Opera perché gli uomini non lo vogliono”.
La verità va detta in se stessi e coi propri uguali (non coi nemici) così come io sempre la dissi anche ammonendo dei figli della Thorà (i miei apostoli e discepoli) contro il lievito e le colpe dei maestri della Thorà (gli scribi e farisei, fossero pure i sommi fra essi, lo stesso Caifa, lo stesso Anna).
Avvertili. Tutti. Laici e Sacerdote (il mio P. S.). Perché non mi diano questo dolore.
Questo dolore! Che dolore! Vedermi, Io-Dio, conculcato nel volere dagli uomini o non capito al punto da sentirmi dire: “ci devi pensare”. Non riflette nessuno che quel “se l’opera è da Dio, Lui ci deve pensare” è prova del dubbio offensivo, presente in loro, che essa non sia da Dio? Non pensano che offendono la carità verso Me insinuando che Dio dovrebbe fare, per persuaderli, opere straordinarie per far trionfare le già straordinarie, e la carità verso te insinuando, anche incoscientemente, che o tu hai simulato, o tu hai avuto a maestro la Tenebra? Non lo dicano più. Mai più.
Era tanto che volevo dir questo. Perché vedo coprirsi il tuo cuore di ferite, una per ogni volta che la stolta frase vien detta. Ma ora sei troppo ferita, anima mia, perché io possa tacere ancora.
Anima mia, anima mia, anima mia! Vieni a piangere qui, per poter vivere ancora. Vieni a Me. Qui. E piangiamo insieme, perché una volta ancora io venni “alla mia casa e non fui accolto né riconosciuto”; ed ancora una volta “Gerusalemme uccide i suoi profeti fra il tempio e l’altare…”.
Quante, dalla creazione degli Angeli e dell’Uomo, le opere perfette di Dio conculcate o disperse dall’uomo?! E non erano forse da Dio perché non trionfarono? Anzi, proprio perché da Dio, sono conculcate. Io te lo dico, che così è» (Maria Valtolta, I Quaderni del 1945-1950, 16 agosto 1949, CEV – Isola del Liri).
È solo un grumo di cellule?
Un embrione di 8 settimane è solo un grumo di cellule? È solo una appendice del corpo nel quale si è annidato?
Il video sottostante, che ritrae un essere umano di circa otto settimane – in quel preciso periodo di sviluppo della vita umana che fa da spartiacque tra la fase embrionale e quella fetale – sta mostrando al mondo l’umanità degli embrioni. Continua a leggere È solo un grumo di cellule?
Invito all’azione a difesa dei bambini uccisi
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