
Dio è amore. Ha amato l’uomo prima di crearlo e gli ha inscritto uno scopo, che è per lui fonte di glòria e felicità: amare Dio sopra ogni cosa e il suo pròssimo come se stesso. Ma piú che Creatore, Dio è per l’uomo Padre. Tale onore ha destato l’invídia di Lucífero e degli àngeli suoi seguaci verso l’uomo. E la vita umana si è trasformata in una battàglia spirituale spietata, un duello tra due volontà: la Volontà di Dio, che vuole deificare l’uomo per portarlo nel regno eterno dell’amore e la volontà di Lucífero che vuole dannarlo alle pene dell’eterno òdio. Piú che una “divina commèdia”, quella dell’uomo è allora una “umana tragèdia” perché l’uomo, a causa della sua natura decaduta che porta con sé il fòmite delle passioni, è piú propenso a seguire l’ingannévole volontà di Lucífero.
Per víncere questa battàglia è innanzitutto necessàrio conóscere la volontà di Dio. Ed è per questo che l’autore del presente libro, padre Colombano (René) Vuilleumier, la espone al lettore in modo puro e sémplice senza reticenze, aggiunte, complicazioni inútili e confusioni.

L’autrice, Maria Macrì, attingendo ai testi canònici, ai vangeli apócrifi e alle òpere místiche, ci fa contemplare la Vérgine in tutta la sua concretezza di donna, di sposa verginale e verginizzante, di madre piena di tenerezza, amore e dolore, facendo balzare fuori una Madonna viva e operante; una Madonna che pensa, mèdita, parla, òpera nelle piú varie situazioni della vita; una Madonna dalla mente umana piena di luce divina, dal cuore umano traboccante di amore divino; una Madonna che, dovunque vada, qualunque cosa fàccia, làscia dietro di sé il celestiale profumo delle sue elette virtú, e cioè: la profondíssima umiltà, la squisita bontà e illimitata misericòrdia; una donna in apparenza come tutte le altre, ma in realtà, un miràcolo di bellezza sia fisica che morale; una donna che cammina sulla terra con la mente e col cuore sempre fissi al cielo. Una donna-prodígio. Donna di paradiso, anziché donna della terra: perenne delízia, sostegno e conforto del suo divín Fíglio, e ben degna di lui.
Maria Macrí, oltre a farci conóscere la Madonna, ce la fa sentire vicina, ce la fa quasi vedere, ci fa quasi vívere con lei nella piú dolce intimità affinché edotti da questa conoscenza siamo indotti ad amarla come a lei si conviene: ossia con tutto noi stessi.
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