
Il pieghevole “Devozione a san Giuseppe” è uno strumento indispensabile per divulgare la devozione a colui a cui Dio ha affidato i suoi tesori più preziosi: Maria e Gesù. La grandezza di san Giuseppe sta al di sopra di quella di tutti gli angeli e i santi. Dopo Maria, è il santo più santo e in cielo continua ad essere il capo famiglia della famiglia di Nazaret:
“Capo di casa era pròprio San Giuseppe: perciò (la sua) intercessione non può a meno di èssere onnipotente, perché che cosa pòssono negare a lui, a San Giuseppe, Gesú e Maria ai quali egli ha consacrato letteralmente tutta la sua vita, e che realmente gli dèvono i mezzi della loro esistenza terrena?
(papa Pio XI)
“Oh, comando io Gesú”
(san Giuseppe alla venerabile suor Consolato Betrone)
“Finora non mi ricordo di averlo mai pregato di un favore che egli non mi abbia concesso”.
(Santa Teresa D’Avila)
Più la devozione a san Giuseppe verrà divulgata tra il popolo cristiano e più san Giuseppe potrà operare e ottenere tutte le grazie che vuole fare scendere su tutta la Chiesa, della quale è patrono.

La vita di Gabriella Lambertini è costellata di carismatici cattolici, cioè di persone cattoliche dotate di carismi (doni) preternaturali o soprannaturali, e ci insegna due verità inseparabili: che il discernimento circa l’origine di tali carismi non è sempre facile, poiché «Satana si maschera da angelo di luce» (1Cor 11,14b); e che tale discernimento è un obbligo morale di amore e giustizia verso Dio e i fratelli, conforme all’esortazione di san Paolo, che scrisse: «Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono» (1Ts 5,20s).
La biografia “La mia vita per i carismi straordinari” vuole essere uno strumento per l’affinamento di questo discernimento.
«Spesse volte vi daranno: “Noi proseguiamo per pura fede, non abbiamo bisogno dello straordinario”. Figli e figlie, la pura fede è la strada maestra ma appunto se è stata seguita porta ai carismi straordinari o a simpatizzare per essi, perché detta strada sfocia proprio nei miracoli del vostro Dio. Chi non li accetta e tanto meno li combatte ha seguito la strada del proprio comodo e non della pura fede. Gridatelo ai vescovi questo e a tutti i conventi dove fanno troppo una comodità della loro fede» (Gesù a Franca Cornado, 11/11/1973) .
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