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Madre Elisa Martinez Vangelo incarnato prossimamente beata

Doménica 25 giugno, alle ore 9:00, nel Santuàrio di Santa Maria de Finibus Terrae in Leuca, il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero delle càuse dei santi, in rappresentanza del Santo Padre, presiederà la celebrazione di Béatificazióne di Madre Elisa Martinez, fondatrice della congregazione delle “Fíglie di Santa Maria di Lèuca”, nella diòcesi di Ugento – Santa Maria di Leuca in província di Lecce.

Ho ricevuto con giòia l’invito a partecipare dalla dinàmica e gentilíssima Madre Generale Suor Ilària Nicolardi. Ho avuto modo di conóscere questa congregazione religiosa, alcuni anni fa, quando per un’ intera settimana predicai gli esercizî spirituali a circa 130 suore provenienti da diverse nazioni, presso la casa madre in Prima Porta, frazione di Roma capitale, dove le religiose gestíscono anche la rinomata casa di cura “Santa Maria di Lèuca”.

La congregazione nasce nella diòcesi di Ugento – Santa Maria di Lèuca, fu il Véscovo Giuseppe Ruòtolo ad erígere l’istituto il 15 agosto 1941 e dopo due anni fu concesso il diritto pontifício, il 29 màggio 1943. La Congregazione si estende rapidamente in Svízzera, Bèlgio, Stati Uniti e Canada.

Carisma particolare della congregazione: attività assistenziali, rieducazione delle madri núbili tenendo il bambino con la madre e favorendo la formazione di un regolare núcleo familiare, infànzia abbandonata, carcerati ed emigrati. La Congregazione si estende poi in Frància, Spagna, Portogallo, Índia e Filippine. Ora formano una grande famíglia religiosa con una spiccata spiritualità, ispirata alle apparizioni della Santa Vérgine a Bernadette Soubirous a Lourdes. Da Maria Santissima imparano l’amore alla Chiesa e alla sua missione.

Miràbile il profilo biogràfico della fondatrice Madre Elisa Martinez : nasce a Galatina (LE ) il 25 marzo 1905 , il 19 marzo 1938 dà inizio alla Pia Unione e seguendo come bussola il Vangelo “Qualunque cosa avete fatto al più píccolo di questi miei fratelli l’avete fatto a me “( Matteo 25,40), cerca emarginati, carcerati, madri núbili, infànzia abbandonata, educazione della prima infànzia ed évangelizzazióne nelle parròcchie, dopo una lunga vita spesa per la glòria di Dio, ad onore della Vérgine Maria ed il bene dei fratelli più bisognosi, provata come oro nel crogiuolo dalle due guerre mondiali, sofferenze e incomprensioni, muore l’8 febbràio 1991, a 86 anni di età, ricca di meriti, lasciando in eredità ben 55 comunità religiose, distribuite in 8 paesi, con 600 sue amate fíglie che diffóndono con amore ancora oggi nella Chiesa e nel mondo il suo carisma, con immutata fedeltà.

La sua fama di santità, cresciuta di anno in anno, attira alla sua tomba contínui pellegrinaggî, il 17 novembre 2016 viene introdotta la càusa di béatificazióne e cànonizzazióne che il pròssimo 25 giugno riceve il sigillo ufficiale della Chiesa. Nella notte del XX secolo, lo Spírito Santo ha suscitato nel sud dell’Itàlia una stella luminosissima, Madre Elisa Martinez, come risposta del Cielo alla invocazione di speranza che sale dalla terra. Donna della compassione, della resurrezione, della consolazione per consolare quanti si tròvano in qualsíasi gènere di afflizione. Questa è la risposta di Dio ai mali del mondo: la santità audace e coraggiosa come punto di riferimento e di rifornimento.

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Il beneventano san Giuseppe Moscati antesignano e patrono del 118

Benevento “capitale della santità”

Resto sempre più convinto che la Provvidenza, nei secoli passati come nel presente, assegna a Benevento un ruolo straordinario, strategico e sorprendente. Un rapido viaggio nella memoria della Terra Sannita aiuta a cogliere le ragioni di questo disegno superiore tracciato dalla Provvidenza: Benevento colonia romana, la via Appia, regina delle strade verso l’Oriente, la via Traiana, monumenti prestigiosi che la rendono ancora oggi uno straordinario museo all’aperto, culto di Iside e le sculture egiziane, nuova gloria con la dominazione longobarda, Principato nel 744 con Arechi II, la conversione dei longobardi al cattolicesimo con Teodorata , moglie del duca Romualdo, e San Barbato, la presenza di angioini, aragonesi, barbari e francesi, fino al lungo dominio dello Stato Pontificio, un feeling ben saldo, durato 800 anni, fino al 1860 con l’annessione al Regno d’Italia, la missione impareggiabile svolta dal cardinale Orsini, futuro Benedetto XIII, la Janua Major, il corpo dell’Apostolo San Bartolomeo, il culto della Madonna delle Grazie, la cultura, il Seminario regionale Pio XI, e poi la moltitudine di martiri e testimoni della fede che fanno di Benevento la “capitale della santità “. Benevento è veramente “Terra di santi ” dal vescovo beneventano San Gennaro a San Pio da Pietrelcina.

San Giuseppe Moscati

A Benevento nacque il 25 luglio 1880 il laico San Giuseppe Moscati, clinico di fama internazionale che operò e poi morì a Napoli il 12 aprile 1927, canonizzato al termine del sinodo sui laici il 25 ottobre 1987, testimone mirabile della “nuova alleanza” tra Scienza e Fede, tra medicina e preghiera, tra rigore scientifico e amabile carità espressa persino dal messaggio accanto al cestino posto all’ingresso del suo studio:

“Chi ne ha ne metta, chi non ne ha ne prenda”.

Patrono del 118

Ora, da un anno, il medico santo beneventano, è patrono del sistema di Emergenza Territoriale 118 : “un vero antesignano del 118”, ha affermato Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società Italiana sistema 118 (SIS 118), nel suo recente incontro col Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, presso la sede romana della Conferenza Episcopale Italiana. È stata la Santa Sede, nell’aprile 2022, in piena pandemia, a proclamare San Giuseppe Moscati, santo patrono del Sistema di Emergenza Territoriale 118, a coronamento di un iter triennale attivato in seguito ad una iniziativa dello stesso SIS 118, che ha visto la raccolta di 7.000 firme in tutto il territorio nazionale. Il presidente della CEI ha auspicato:

” San Giuseppe Moscati diventi nella vita di tutti i giorni, motivo di ispirazione per tutti gli operatori del Sistema 118, cui va il nostro ringraziamento per il loro operato, che si traduce in rapidità ed efficacia del soccorso “.

Antesignano del 118

San Giuseppe Moscati è considerato antesignano del 118 : per mentalità e stile di vita, era lui ad accorrere tempestivamente, il prima possibile, presso gli ammalati uscendo dall’ospedale degli “incurabili” per soccorrere soprattutto quelli che versavano in condizioni più critiche. Ancora oggi dunque il nostro amato scienziato rimane un faro nella notte per la sanità che versa in condizioni sempre più critiche e in questo particolare momento storico ha sempre più bisogno di intensificare i percorsi di umanizzazione delle cure e non solo a livello nazionale, soprattutto nel settore specifico dell’emergenza sanitaria.

Iniziative lodevoli sotto il patrocinio e in onore di san Giuseppe Moscati

Lo scorso 12 aprile, giorno della memoria liturgica di San Giuseppe Moscati, si è svolto presso la sede romana della CEI e online  la riunione del Tavolo degli Hospice Cattolici dal titolo  “Il Senso della Cura: la Cura del Senso” e presso l’Università Campus Biomedico di Roma si è tenuta una tavola rotonda dal titolo: “Il nostro buon Moscati, Medicina e Santità nella Napoli d’inizio Novecento “, un appuntamento che segue anche l’avvio e la preparazione del centenario della morte di San Giuseppe Moscati (1880-1927). Ci chiediamo: per questo storico evento la “Dormiente del Sannio” si sveglierà? Ce lo auguriamo con tutto il cuore.