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Discorso di Vladimir Putin del 16 marzo 2022

Il 16 marzo 2022 il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nella riunione in videoconferenza riguardante le misure di sostegno socio-economico alle regioni (russe) ha tenuto un discorso di apertura nella cui prima parte ha affrontato il problema della guerra in Ucraina e del coinvolgimento statunitense ed europeo. Ne presentiamo una nostra traduzione dal russo originale, che sarà estremamente útile per tutti quegli italiani che desíderano formarsi un’opinione sulle ragioni di Putin, ragioni non mediate, o mèglio deformate, dai media mainstream occidentali.

Credo sia útile precisare a vantàggio di chi ha la deleteria abitudine di appiattire il discorso altrui che ¡cercare le ragioni di Putin non signífica giustificare la sua scelta bèllica! Dalla nostra ottica significa darsi la possibilità di saper valutare l’adeguatezza della risposta della Unione Europea, della NATO e del nostro parlamento apertamente filo ucraino e interventista. Siamo sicuri che offrire armi agli ucraini porterà la pace e non un allargamento del conflitto? La lettura de discorso di Putin ci aiuterà a rispóndere a questa domanda.

A questo livello di anàlisi del conflitto rússo-ucraíno le fake news bélliche di entrambi i fronti, fake news che fanno parte delle tàttiche di guerra ibrida, vanno semplicemente accantonate. Non solo vanno abbandonate le limitatíssime informazioni offerte dai media russi, costretti per legge a dare informazioni in linea con le ragioni dell’intervento di Putin, ma anche la propaganda filo ucraina vomitata quótidianaménte dai media mainstream occidentali (non solo italiani) per mezzo di una comunicazione pensata per instupidire le persone, stuzzicando l’emozione e il sentimento, ma non la ragione, visto che:

  1. utilizzano epiteti infondati e roboanti per indurre nell’opinione púbblica l’identificazione del buono e del cattivo in questo conflitto: Vladimir Putin allora subisce un processo di stàlinizzazióne e hítlerizzazióne, mentre Volodymyr Zelens’kyj benefícia di un processo di santificazione;
  2. le prove a sostegno della loro narrativa non súperano la verífica.

I media mainstream per definizione sono órgani di propaganda e non di informazione veritiera. Nella fattispécie i media mainstream occidentali sono gli organi di propaganda NATO.

Allontanata dunque la propaganda, su quali basi va allora valutata la “missione speciale” di Putin in terra Ucraina? Su basi stòriche. Le motivazioni offerte al mondo da Putin nel suo discorso del 24 febbraio 2022 hanno un reale fondamento stòrico, che viene negato solo dai partigiani a oltranza della NATO.
Detto ciò, ribadiamo che ¡cercare le ragioni di Putin non signífica giustificare la sua scelta bèllica!

Ora, ripeto in altre parole, con la pubblicazione di questo discorso di Putin desidero offrire ai lettori uno strumento che aiuti a compréndere se le minacce scagliate da Putin nel suo discorso del 24 febbraio 2022 contro chi fosse tentato ad intervenire nel conflitto fossero reali o un bluff. Questo è ora il punto più urgente. Si consíderi che dal discorso ho omesso tutte le direttive date da Putin ai partecipanti alla riunione per preparare la Federazione Russa a resistere ad uno scenàrio di guerra allargata.

Discorso di Valdimir Putin (16 marzo 2022)

Cari colleghi, buon pomeríggio!

Alla nostra riunione partécipano i capi del governo, i plènipotenziàri del presidente nei distretti federali e i capi delle regioni della Rússia.

Ci incontriamo in un momento diffícile, mentre le nostre forze armate stanno conducendo un’operazione militare speciale in Ucraina e nel Donbass. Ricordo che al suo inízio, nelle prime ore del 24 febbràio, ho dichiarato pubblicamente e apertamente le ragioni e lo scopo principale delle azioni della Rússia. È per aiutare il nostro pópolo nel Donbass, che per quasi otto anni è stato sottoposto a un vero e próprio genocídio con i mezzi più barbari: il blocco, le azioni punitive su larga scala, gli attacchi terrorístici e il costante bombardamento dell’artiglieria. E per quale motivo? Solo perché cercavano diritti umani elementari: vivere secondo le leggi e le tradizioni dei loro antenati, parlare la loro língua madre e créscere i loro figlî come volévano.

Allo stesso tempo, le autorità di Kiev non solo hanno ignorato e sabotato l’attuazione del pacchetto di misure di Minsk per la soluzione pacífica della crisi in tutti questi anni, ma alla fine dell’anno scorso hanno rifiutato di attuarlo pubblicamente.

Hanno anche iniziato a méttere in pràtica i loro piani di adesione alla NATO. Inoltre, le autorità di Kiev hanno anche annunciato la loro intenzione di costruire le pròprie armi nucleari e i loro mezzi di consegna. Questa era una minàccia reale. Già in un futuro prevedíbile, con l’assistenza tècnica straniera, il regime filonazista di Kiev potrebbe méttere le mani su armi di distruzione di massa, e il suo obiettivo sarebbe naturalmente la Rússia.

L’Ucraina ha anche gestito una rete di decine di laboratori dove i programmi militari di armi biològiche, compresi gli esperimenti con campioni di coronavirus, antrace, colera, peste suina africana e altre malattie mortali, sono stati condotti sotto la direzione e il sostegno finanziàrio del Pentàgono. Le tracce di questi programmi segreti vèngono ora strenuamente coperte. Ma abbiamo tutte le ragioni per crédere che componenti di armi biològiche siano state éffettivaménte create nelle immediate vicinanze della Rússia, in territòrio ucraino.

I nostri ripetuti avvertimenti che tali sviluppi ràppresentàvano una minàccia diretta alla sicurezza della Rússiasono stati respinti dall’Ucraina e dai suoi patroni USA e NATO con ostentato e cínico disinteresse.

Così, tutte le opzioni diplomàtiche sono state completamente esaurite. Semplicemente non abbiamo avuto la possibilità di risòlvere in modo pacífico i problemi che sono sorti senza colpa nostra. Quindi siamo stati semplicemente costretti a lanciare un’operazione militare speciale.

La comparsa delle truppe russe vicino a Kiev e ad altre città dell’Ucraina non è dovuta alla nostra intenzione di occupare questo paese. Non abbiamo un tale obiettivo, e l’ho detto chiaramente anche nel mio discorso del 24 febbràio.

Per quanto riguarda le tàttiche di combattimento che sono state sviluppate dal Ministero della Difesa russo e dal nostro Stato Maggiore, si sono pienamente giustificate. E i nostri ragazzi ― soldati e ufficiali ― stanno mostrando coràggio ed eroismo, facendo tutto ciò che è in loro potere per evitare víttime civili nelle città ucraine.

Vòglio dirlo per la prima volta: all’inízio dell’operazione nel Donbass, alle autorità di Kiev è stato chiesto attraverso vari canali, al fine di evitare uno spargimento di sàngue senza senso, di non impegnarsi nelle ostilità, ma semplicemente di ritirare le loro truppe dal Donbass. Non volévano. Beh, questa è la loro decisione. La presa di coscienza di ciò che sta accadendo nella situazione reale, sul terreno, arriverà ínevitabilménte.

L’operazione sta procedendo con successo, in stretta conformità con i piani pre-approvati.

Faccio notare che l’Ucraina, incoraggiata dagli Stati Uniti e da alcuni paesi occidentali, stava déliberataménte preparando uno scenàrio violento, un bagno di sàngue e la pulizia ètnica nel Donbass. Una massíccia offensiva sul Donbass e poi sulla Crimea era solo una questione di tempo. E le nostre forze armate hanno sventato questi piani.

Kiev non si stava solo preparando alla guerra, all’aggressione contro la Rússia, contro il Donbass, la stava scatenando. I tentativi di organizzare il sabotàggio e un terrorismo sotterràneo in Crimea non si sono fermati. I combattimenti nel Donbass, il bombardamento di insediamenti pacífici, sono in corso da qualche anno. Durante questo período, quasi 14.000 civili, compresi i bambini, sono stati uccisi.

Il 14 marzo, come sapete, è stato lanciato un attacco missilístico contro il centro di Donetsk. È stato un vero e pròprio attacco sanguinoso che ha ucciso più di 20 persone. E questo tipo di bombardamenti va avanti da qualche giorno. Colpíscono índiscriminataménte, in piazza, con il fanatismo e la frenesia dei condannati; come i nazisti, che negli últimi giorni del Terzo Reich cercàvano di portare con sé nella tomba il maggiór número possíbile di víttime innocenti.

Ma ciò che colpisce nel suo estremo cinismo non sono solo le sfacciate bugie di Kiev, la quale sostiene che è stata la Rússia(“ci hanno pensato loro!”) a lanciare présumibilménte un míssile su Donetsk, ma anche che il cosiddetto mondo occidentale civilizzato, la stampa europea e americana non ha nemmeno notato la tragèdia di Donetsk, come se non fosse mai avvenuta.

Nello stesso modo ipòcrita, hanno chiuso un òcchio negli últimi otto anni, quando le madri del Donbass hanno seppellito i loro figlî. Quando i vecchi sono stati uccisi. Questa è solo una sorta di degradazione morale, una completa dísumanizzazióne.

Non era più possíbile tollerare anni di prese in giro degli abitanti del Donbass. E per porre fine al genocídio, la Rússiaha riconosciuto le repúbbliche popolari del Donbass e ha concluso con loro trattati di amicízia e assistenza recíproca. Sulla base di questi accordi, le repúbbliche hanno chiesto al nostro paese assistenza militare per respíngere l’aggressione. E abbiamo fornito questa assistenza. Semplicemente non potevamo, non avevamo il diritto di fare altrimenti.

Ma quello che vòglio sottolineare e chièdervi di prestare attenzione è questo: se le nostre truppe avéssero agito solo sul territòrio delle Repúbbliche popolari, aiutàndole a liberare la loro terra, questa non sarebbe stata la soluzione finale, non avrebbe portato alla pace e non avrebbe eliminato fóndamentalménte la minàccia ― al nostro paese, già alla Rússia. Al contràrio, ci sarebbe stata una nuova linea del fronte intorno al Donbass e lungo i suoi confini, i bombardamenti e le provocazioni sarébbero continuati. In altre parole, il conflitto armato continuerebbe all’infinito, alimentato dall’isteria revanscista del regime di Kiev, mentre l’infrastruttura militare della NATO in Ucraina sarebbe dispiegata ancora più velocemente e àggressivaménte: saremmo di fronte al fatto di avere già ai nostri confini le armi offensive dell’Alleanza.

Di nuovo, non avremmo avuto altra opzione per l’autodifesa, per la sicurezza della Rússia se non un’operazione militare speciale. E tutti questi cómpiti saranno certamente portati a tèrmine. Garantiremo in modo affidàbile la sicurezza della Rússia e del nostro pòpolo e non permetteremo mai che l’Ucraina serva da trampolino per azioni aggressive contro il nostro paese.

Eravamo pronti e disposti a discútere nei negoziati le questioni fondamentali per la Rússia e per il nostro futuro: lo status neutrale dell’Ucraina, la smílitarizzazióne e la dénazificazióne. Il nostro paese ha fatto di tutto per organizzare e condurre questi negoziati, comprendendo che ogni opportunità deve èssere utilizzata per salvare le persone e le loro vite.

Ma ancora di piú ora siamo convinti che il regime di Kiev, che è stato incaricato dai suoi patroni occidentali di fomentare un’aggressività anti-Russa, è indifferente al destino del pòpolo ucraino stesso. Sono totalmente indifferente al fatto che la gente stia morendo, che centinàia di migliàia, milioni di persone siano diventate rifugiati, che un vero disastro umanitàrio si stia verificando nelle città tenute dai neonazisti e dai loro criminali armati, rilasciati dalle prigioni.

È anche òvvio per noi che i patroni occidentali stanno semplicemente spingendo le autorità di Kiev a continuare lo spargimento di sàngue. Vèngono fornite loro sempre più armi, intelligence e altra assistenza che include anche consiglieri militari e mercenari.

Hanno anche scelto come arma le sanzioni econòmiche, finanziàrie, commerciali e di altro tipo contro la Rússia, che ora stanno colpendo gli stessi europei e americani, tra l’altro, attraverso l’aumento dei prezzi di benzina, energia, cibo, attraverso la pèrdita di posti di lavoro associati al mercato russo. E non c’è bisogno di ― come viene detto ― dare la colpa al nostro paese.

Vorrei che i cittadini comuni dei paesi occidentali mi ascoltassero: ora stanno cercando di convíncervi che tutte le vostre difficoltà sono il risultato di alcune azioni ostili della Rússia, che il vostro portafoglio dovrebbe èssere usato per pagare la lotta contro la mítica minàccia russa. Tutto questo è una bugia.

Ma la verità è che i problemi attuali di milioni di persone in Occidente sono il risultato di molti anni di azioni, errori, miopia e ambizione da parte delle élite dirigenti dei loro stati. Queste élite non pènsano a come migliorare la vita dei loro cittadini nei paesi occidentali. Sono ossessionati dai loro interessi acquisiti e dai loro superprofitti.

Lo dimóstrano i dati delle organizzazioni internazionali, che móstrano chiaramente che i problemi sociali, anche nei principali paesi occidentali, sono solo peggiorati negli últimi anni, che la disuguaglianza, il divàrio tra pòveri e ricchi sta crescendo, e i conflitti razziali e nazionali si fanno sentire. Il mito della società del benessere occidentale, del cosiddetto miliardo d’oro si sta sgretolando.

Ripeto, oggi tutto il pianeta deve pagare il prezzo delle ambizioni dell’Occidente, dei suoi tentativi di mantenere il suo inafferràbile domínio con qualsiasi mezzo.

L’imposizione di sanzioni è una continuazione lògica, un’espressione concentrata della política irresponsàbile e míope dei governi e delle banche centrali degli Stati Uniti e dei paesi dell’Unione Europea. Sono loro che, con le loro stesse mani, hanno scatenato una spirale di inflazione globale negli últimi anni, con le loro azioni che hanno aumentato la povertà e la disuguaglianza globale e portato a nuovi flussi di rifugiati in tutto il mondo. Questo porta alla domanda: chi sarà ora responsàbile dei milioni di morti per fame nei paesi più pòveri del mondo a causa della crescente scarsità di cibo?

Ancora una volta, l’intera economia globale e il commèrcio, e la credibilità del dòllaro USA come principale valuta di riserva, hanno subito un duro colpo.

Così, l’azione illegíttima di congelare una parte delle riserve in valuta estera della Banca di Rússia toglie credibilità ai cosiddetti “asset di prima classe”. In effetti, sia gli Stati Uniti che l’UE sono realmente inadempienti rispetto ai loro òbblighi nei confronti della Rússia. Ora tutti sanno che le riserve finanziàrie póssono èssere semplicemente rubate. E, vedendo questo, molti paesi potrébbero iniziare ― sono sicuro che accadrà ― a convertire i loro risparmi cartàcei e digitali in riserve reali sotto forma di matèrie prime, terra, cibo, oro, altri beni reali nel pròssimo futuro, il che aumenterà solo il deficit in questi mercati.

Aggiungerei che il sequestro dei beni e dei conti èsteri di aziende e privati russi è anche una lezione per il business nazionale, che non c’è niente di più affidàbile dell’investire nel pròprio paese. L’ho detto io stesso più di una volta.

Apprezziamo la posizione di quelle imprese straniere che, nonostante la pressione senza scrúpoli degli Stati Uniti e dei suoi vassalli, contínuano a operare nel nostro paese. In futuro, avranno sicuramente ulteriori opportunità di sviluppo.

Conosciamo anche coloro che hanno vigliaccamente tradito i loro partner, dimenticando la loro responsabilità verso i loro dipendenti e clienti in Rússia, e si sono affrettati a guadagnare fantomàtici dividendi sulla loro pàrtecipazióne alla campagna anti-russa. Allo stesso tempo noi, a differenza dei paesi occidentali, rispetteremo i diritti di proprietà.

Cosa vòglio con ciò sottolineare? Dovrebbe èssere chiaramente compreso che un nuovo pacchetto di sanzioni e restrizioni contro di noi seguirebbe in qualsiasi scenàrio. Vòglio sottolinearlo. La nostra operazione militare in Ucraina è solo un pretesto per l’Occidente per imporre ulteriori sanzioni. Sì, certo, ora sono concentrate, ma anche il referendum in Crimea ― che ha avuto luogo, per inciso, il 16 marzo 2014, esattamente otto anni fa, durante il quale gli abitanti di Crimea e Sebastòpoli hanno fatto la loro líbera scelta di unirsi alla loro pàtria stòrica ― è stato un motivo per loro, gli occidentali.

Ripeto: stiamo parlando solo di occasioni. Ma la política di contenere e indebolire la Rússia, anche attraverso l’isolamento económico e il blocco, è una strategia consapevole e a lungo tèrmine. Gli stessi leader occidentali non nascóndono più che le sanzioni non sono rivolte a privati o aziende; il loro obiettivo è quello di colpire tutta la nostra economia interna, la nostra sfera sociale e umanitària, ogni famíglia, ogni cittadino della Rússia.

In effetti, tali passi volti a peggiorare la vita di milioni di persone hanno tutte le caràtterístiche di un’aggressione, una guerra con mezzi econòmici, polítici e informativi. È totale e non nascosto, e ― ripeto ― la cosiddetta élite política occidentale non si vergogna nemmeno di dirlo a chiare lettere.

Tutta la verbosità sulla correttezza política, la proprietà privata, la libertà di parola… tutto è crollato durante la notte. Anche i principî olímpici sono stati calpestati. Non sono stati leggeri nel regolare i conti nemmeno con i giochi paraolímpici, giochi de dovrebbero èssere “fuori dalla politica”.

In molti paesi occidentali, oggi si perséguitano le persone solo perché vègono dalla Rússia: si rifútano le cure mèdiche, si espèllono i bambini dalle scuole, i genitori vèngono privati del lavoro, si proibisce la música, la cultura e la letteratura russa. Nel tentativo di “abolire” la Rússia, l’Occidente si è spogliato di tutte le màschere di decenza, è diventato goffo e ha mostrato la sua vera natura. Le analogie dirette richiàmano semplicemente i pogrom antisemiti che furono organizzati dai nazisti in Germània negli anni 30 del secolo scorso e poi i loro scagnozzi di molti paesi europei che si unírono all’aggressione di Hitler contro il nostro paese durante la Grande Guerra Patrióttica.

Un attacco massíccio è stato lanciato anche contro la Rússia nel cyberspàzio. Una campagna d’informazione senza precedenti è stata scatenata, coinvolgendo le reti sociali globali e tutti i media occidentali, la cui obiettività e indipendenza si sono rivelate un mero mito. L’accesso all’informazione viene limitato, la gente viene inondata da un enorme número di fake, fake news di propaganda ― in parole povere, falsi. Si è arrivati al punto che un sito di social network americano ha dichiarato direttamente che sono possíbili pubblicazioni che invítano all’omicídio di cittadini russi.

Siamo consapevoli delle risorse in possesso di questo impero della menzogna, ma esse sono ancora impotenti contro la verità e la giustizia. La Rússia farà costantemente conóscere la sua posizione al mondo. La nostra posizione è onesta e aperta, e sempre più persone la sèntono, la capíscono e la condivídono.

Vòglio dire molto francamente: dietro i discorsi ipocriti e le azioni attuali del cosiddetto Occidente collettivo ci sono obiettivi géopolítici ostili. Non hanno bisogno, semplicemente non hanno bisogno di una Rússia forte e sovrana, non ci perdonerànno il nostro corso indipendente, né la difesa dei nostri interessi nazionali.

Ricordiamo come hanno sostenuto il separatismo, il terrorismo, incoraggiando i terroristi e i banditi nel Càucaso del Nord. Come negli anni ‘90 e nei primi anni 2000, stanno di nuovo cercando di finirci, di schiacciarci, di portarci oltre Mozhai ― come dice la gente ― di trasformarci in un paese débole e dipendente, di rómpere la nostra integrità territoriale, di smembrare la Rússia nella loro migliore offerta per la Rússia. Non ha funzionato allora e non funzionerà adesso.

Sì, certo, cercheranno di puntare sulla cosiddetta quinta colonna, sui traditori nazionali, su coloro che guadàgnano soldi qui, nel nostro paese, e vívono lì, e “vivono” nemmeno nel senso geogràfico della parola, ma con i loro pensieri, con la loro coscienza da schiavi.

Non condanno affatto quelli che hanno una villa a Miami o in Costa Azzurra, che non pòssono fare a meno del foie gras, delle òstriche o delle cosiddette “libertà di gènere”. Non è assolutamente questo il problema, ma, ripeto, il problema è che molte di queste persone sono mentalmente lì e non qui, non con il nostro pòpolo, non con la Rússia. Questo è, secondo loro ― secondo loro! ― un segno di appartenenza a una casta superiore, a una razza superiore. Queste persone sono pronte a vèndere la loro madre, solo per il permesso di sedere nell’anticàmera di questa casta molto elevata. Vògliono èssere come loro, imitàndoli in ogni modo possíbile. Ma dimènticano o non capíscono affatto che questa cosiddetta casta elevata, se ha bisogno di loro, ne ha bisogno come materiale sacrificàbile da utilizzare per causare il màssimo danno al nostro pòpolo.

L’Occidente collettivo sta cercando di divídere la nostra società speculando sulle pèrdite militari, sulle conseguenze socio-económiche delle sanzioni, per provocare lo scontro civile in Rússia e, utilizzando la sua quinta colonna, sta cercando di raggiúngere il suo obiettivo. E c’è un obiettivo, come ho già detto, la distruzione della Rússia.

Ma qualsiasi nazione, per di più il pòpolo russo, può sempre distínguere i veri patrioti dalle canàglie e dai traditori, e semplicemente sputarli fuori, come un moscerino che gli è volato accidentalmente in bocca. Sono convinto che questa naturale e necessària auto-pulizia della società non potrà che rafforzare il nostro paese, la nostra solidarietà, la coesione e la prontezza di fronte a qualsíasi sfida.

Il cosiddetto Occidente collettivo e la sua quinta colonna sono abituati a misurare tutto e tutti da soli. Crédono che tutto possa èssere comprato e venduto, quindi pènsano che ci spezzeremo e ci ritireremo. Ma non conóscono bene la nostra stória e la nostra gente.

Sì, molti paesi del mondo si sono riconciliati da tempo a vívere con la schiena china e ad accettare servilmente tutte le decisioni del loro sovrano, guardàndolo servilmente negli occhî. Questo è il modo in cui vívono molti paesi. Purtroppo anche in Europa.

Ma la Rússia non sarà mai in uno stato così patètico e umiliato, e la lotta che stiamo conducendo è una lotta per la nostra sovranità, per il futuro del nostro paese e dei nostri figlî. Lotteremo per il diritto di èssere e rimanere in Rússia. È per noi un esémpio il coràggio e la fermezza dei nostri soldati e ufficiali, fedeli difensori della Patria.

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