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La preghiera del Rosario spiegata dalla Vergine Maria

Il 5 maggio 1947 la mistica cattolica Maria Valtorta, mentre nelle ore pomeridiane di quel giorno pregava il rosario completo, che allora era composta da 15 misteri[1], ricevette il dono di una soave visione intellettiva, che così descrive brevemente con immenso stupore nel suo quaderno N 116:

[…] ogni perla (del rosario, ndc) si è mutata in rosa d’oro, e la Vergine ne stacca una ad ogni Ave che dico e la lascia cadere sul mondo… nei luoghi che ho riconosciuto e sulle nazioni che se lo meritano. Come era bello dire il rosario con Lei!… Non me ne stancavo mai… Ora ho ancora negli occhi la cascata luminosa delle rose d’oro e nel cuore la beatitudine di essere stata con la Madre di Dio per tante ore…[2]

Tre giorni dopo la Vergine Maria le apparve così come Madonna di Fatima e, ricordandole la visione intellettiva della quale era stata graziata, le parlò della preghiera del rosario. Credo che quanto la Vergine le disse sia un’ottima meditazione per iniziare il mese di ottobre, che la chiesa cattolica dedica proprio alla recita di questa preghiera tanto pregata dai santi. Così disse la Vergine Maria:

«Ti ho dato il 5 la vista intellettiva di ciò che è un Rosario ben detto: pioggia di rose sul mondo. Ad ogni Ave che un’anima amante dice con amore e con fede io lascio cadere una grazia. Dove? Da per tutto: sui giusti a farli più giusti, sui peccatori per ravvederli. Quante! Quante grazie piovono per le Ave del Rosario!

Rose bianche, rosse, oro. Rose bianche dei misteri gaudiosi, rosse dei dolorosi, d’oro dei gloriosi. Tutte rose potenti di grazie per i meriti del mio Gesù. Perché sono i suoi meriti infiniti che dànno valore a ogni orazione. Tutto è e avviene, di ciò che è buono e santo, per Lui. Io spargo, ma Egli avvalora. Oh! Benedetto mio Bambino e Signore!

Vi do le rose candide dei meriti grandissimi della perfetta ― perché divina, e perfetta perché volontariamente voluta conservare tale dall’Uomo ― innocenza di mio Figlio. Vi do le rose porpuree degli infiniti meriti della Sofferenza di mio Figlio, così volonterosamente consumata per voi. Vi do le rose d’oro della sua perfettissima Carità. Tutto di mio Figlio vi do, e tutto di mio Figlio vi santifica e salva. Oh! io sono nulla, io scompaio nel suo fulgore, io compio solo il gesto di dare, ma Egli, Egli solo è l’inesauribile fonte di tutte le grazie!

E voi, mie dilette anime, ascoltate questa mia parola: Fate con spirito ilare la volontà del Signore. Fare la sua Ss. Volontà con tristezza è dimezzare il grande merito del farla. La rassegnazione è già cosa che Dio premia. Ma la gioia del fare la Volontà di Dio centuplica il merito, e perciò il premio, del fare questa divina Volontà, sempre, sempre, sempre giusta, anche se forse all’uomo non pare tale. Fate dunque con spirito ilare ciò che Dio vuole. E sarete a Lui gradite e a me, Madre vostra, dilettissime. State in pace sotto lo sguardo mio che non vi abbandona»[3].

L’otto maggio dello stesso anno 1947 Maria Valtorta continuò ad appuntare nel suo diario una nota relativa alle sue esperienze mariane, che merita di essere letta:

Anche oggi, 8, dico il S. Rosario insieme alla Madonna di Fatima! Però oggi la Madonna non stacca le rose, e ne dà la spiegazione del perché fece il 5 il simbolico gesto. Ora so il valore di un’Ave ben detta! La corona di 15 poste era per 5 di rose bianche come perle, per 5 di rose rosse come fossero di rubino, di 5 d’oro come l’altro giorno. E Maria Ss., scorrendola, e dicendo il Gloria e la prima parte del Pater, dal “Pater noster” allo “et in terra”, e delle Ave soltanto “Benedetto (‘il frutto del tuo seno’ non lo diceva) Gesù” guardava col suo sguardo non descrivibile di pace, amore, pietà, giù, al mondo, e sorrideva di un sorriso lievemente doloroso nella sua soavità.

Ecco! Ho capito perché mi attira tanto la Madonna di Fatima, più ancora che non quella di Lourdes che pure amo tanto. Perché è più nostra, più Mamma. Quella di Lourdes guarda il Cielo… pare vogliosa di tornare lassù, perdersi in Dio: è l’immacolata Concezione, la Donna del Cielo. Questa di Fatima guarda noi, guarda la povera Terra dove fu donna come ogni creatura e della quale conosce le tristezze e i bisogni, questa povera Terra che ha tanto bisogno di Lei, ed è tutta pietà per noi: è la Madre nostra, è il Cuore di Maria che ci ama e sorveglia… La prima è per il Signore e per gli Angeli. Ma questa di Fatima è per noi peccatori. Prega per noi… È veramente “la Mamma” purissima E compassionevolissima…[4]

Vi auguro un mese di ottobre in compagnia della nostra Madre e Regina.

Flaviano Patrizi


Note

[1] Solo con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae di sua santità San Giovanni Paolo II del 16 ottobre 2002 ai quindici misteri del rosario, suddivisi tra gaudiosi, dolori e gloriosi, vennero integrati cinque nuovi misteri: i misteri luminosi.

[2] Maria Valtorta, I Quaderni dal 1945 al 1950, CEV, Isola del Liri, 1985, 450.

[3] Ibid, 450-451.

[4] Ibid, 451.