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Domínica XI Post Pentecosten

Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.

Per ascoltare l’àudio-commento, clicca sul símbolo bianco del play, posto nel riquadro soprastante in basso a destra.

Pròprio della s. Messa tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI

INTRÓITUS    

Ps. 67, 6-7 et 36 – Deus in loco sancto suo: Deus qui inhabitáre facit unánimes in domo: ipse dabit virtútem, et fortitúdinem plebi suæ. Ps. 67, 2 – Exsúrgat, Deus, et dissipéntur inimíci eius: et fúgiant, qui odérunt eum, a fácie eius. Glória Patri… Ps. 67, 6-7 et 36 – Deus in loco sancto suo,…

 

Sal. 67, 6-7 e 36 – Dio abita nel luogo santo: Dio che fa abitare nella sua casa coloro che hanno lo stesso spirito: Egli darà al suo popolo virtú e potenza. Sal. 67, 2 – Sorga Iddio, e siano dispersi i suoi nemici: fuggano dal suo cospetto quanti lo odiano . Gloria al Padre… Sal. 67, 6-7 e 36 – Dio abita nel luogo santo,…

 

ORÁTIO    

Omnípotens sempitérne Deus, qui abundántia pietátis tuæ, et mérita súpplicum excédis et vota: effúnde super nos misericórdiam tuam: ut, dimíttas quæ consciéntia métuit, et adiícias quod orátio non præsúmit. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. – Amen.

 

O Dio onnipotente ed eterno che, per l’abbondanza della tua pietà, sopravanzi i meriti e i desideri di coloro che Ti invocano, effondi su di noi la tua misericordia, perdonando ciò che la coscienza teme e concedendo quanto la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. – Amen.

 

EPISTOLA 

Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Corínthios, I, 15, 1-10

 

Fratres: Notum vobis fácio Evangélium, quod prædicávi vobis, quod et accepístis, in quo et statis, per quod et salvámini: qua ratióne prædicáverim vobis, si tenétis, nisi frusta credidístis. Trádidi enim vobis in primis, quod et accépi: quóniam Christus mórtuus est pro peccátis nostris secúndum Scriptúras: et quia sepúltus est, et quia resurréxit tértia die secúndum Scriptúras: et quia visus est Cephæ, et post hoc úndecim. Deínde visus est plus quam quingéntis frátribus simul, ex quibus multi manent usque adhuc, quidam autem dormiérunt. Deínde visus est Iacóbo, deínde Apóstolis ómnibus: novíssime autem ómnium tamquam abortívo, visus est et mihi. Ego enim sum mínimus Apostolórum, qui non sum dignus vocári Apóstolus, quóniam persecútus sum Ecclésiam Dei. Grátia autem Dei sum id quod sum, et grátia eius in me vácua non fuit.
M. – Deo grátias.

 

Fratelli: Ricordo a voi il Vangelo che già vi ho predicato, che voi avete accettato, nel quale vivete e per il quale sarete salvati, se lo ritenete come io ve l’ho predicato, a meno che non abbiate creduto inutilmente. Io, infatti, vi ho insegnato da principio quello che ho appreso: che cioè Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e dopo agli undici. Poi apparve a piú di cinquecento fratelli, molti dei quali sono ancora in vita, mentre gli altri morirono. Poi apparve a Giacomo e a tutti gli altri Apostoli; da ultimo apparve anche a me, come ad abortivo. Infatti, io sono l’ultimo degli Apostoli e non sono degno di essere chiamato Apostolo, perché ho perseguitata la Chiesa di Dio. Ma per grazia di Dio sono ciò che sono, e la sua grazia non è stata vana per me.
M. – Deo grátias.

 

GRADUALE    

Ps. 27, 7 et 1 – In Deo sperávit cor meum, et adiútus sum: et reflóruit caro mea, et ex voluntáte mea confitébor illi. Ad te, Dómine, clamávi: Deus meus, ne síleas: ne discédas a me.

 

Sal. 27, 7 e 1 – Il mio cuore confidò in Dio e fui soccorso: e anche il mio corpo lo loda, cosí come ne esulta l’ànima mia. A Te, o Signore, io grido: Dio mio, non rimanere muto: non allontanarti da me.

 

ALLELÚIA   

Allelúia, allelúia. Ps. 80, 2-3 – Exsultáte Deo, adiutóri nostro, iubiláte Deo Iácob: súmite psalmum iucúndum cum cíthara. Allelúia.

 

Allelúia, allelúia. Sal. 80, 2-3 – Esultate in Dio, nostro aiuto, innalzate lodi al Dio di Giacobbe: intonate il salmo festoso con la cetra. Allelúia.   

 

EVANGÉLIUM 

Sequéntia S. Evangélii secundum Marcum, 7, 31-37

 

In illo témpore: Exiens Iesus de fínibus Tyri, venit per Sidónem ad mare Galilǽæ, inter médios fines Decapóleos. Et addúcunt ei surdum et mutum, et deprecabántur eum, ut impónat illi manum. Et apprehéndens eum de turba seórsum, misit dígitos suos in aurículas eius: et éxspuens, tétigit limguam eius: et suspíciens in cælum, ingémuit, et ait illi: Ephphetha, quod est adaperíre. Et statim apértæ sunt áures eius, et solútum est vínculum linguæ eius, et loquebátur recte. Et præcépit illis, ne cui dícerent. Quanto autem eis præcipiébat, tanto magis plus prædicábant: et eo ámplius admirabántur, dicéntes: Bene ómnia fecit: et surdos fecit audíre, et mutos loqui.
M. – Laus tibi Christe.

 

In quel tempo: Uscendo dal territorio di Tiro, Gesú venne per Sidone verso il mare di Galilea, attraversando la Decàpoli. E gli conducono innanzi un sordo, scongiurandolo affinché gli imponga le mani. Allora, allontanandolo dalla folla, Gesú mise le sue dita nelle orecchie del sordo, con la saliva gli toccò la lingua e, guardando verso il cielo, sospirò dicendo: Effeta! cioè: apriti. Subito le sue orecchie si aprirono, si sciolse il nodo della lingua e parlò rettamente. E Gesú comandò loro di non parlarne ad alcuno. Ma quanto piú egli raccomandava il silenzio, tanto piú quelli divulgavano e facevano meraviglie dicendo: Fece bene ogni cosa: fece udire i sordi e parlare i muti.
M. – Laus tibi Christe.

 

ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM    

Ps. 29, 2-3 – Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me, nec delectásti inimícos meos super me: Dómine, clamávi ad te, et sanásti me.

 

Sal. 29, 2-3 – O Signore, Ti esalterò perché mi hai accolto e non hai permesso che i miei nemici ridessero di me: Ti ho invocato, o Signore, e Tu mi hai guarito.

 

SECRÉTA    

Réspice, Dómine, quǽsumus, nostram propítius servitútem: ut, quod offérimus, sit tibi munus accéptum, et sit nostræ fragilitátis subsídium. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. – Amen.

 

O Signore, Te ne preghiamo, guarda benigno al nostro servizio, affinché ciò che offriamo a Te sia gradito, e a noi sia di aiuto nella nostra fragilità. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. Amen.

 

PREFAZIO DELLA SS. TRINITÀ    

 

COMMÚNIO    

Prov. 3, 9-10 – Honóra Dóminum de tua substántia, et de primítiis frugum tuárum: et implebúntur hórrea tua saturitáte, et vino torculária redundábunt.

 

Prov. 3, 9-10 – Onora il Signore con i tuoi beni e con l’offerta delle primizie dei tuoi frutti, allora i tuoi granai si riempiranno abbondantemente e gli strettoi ridonderanno di vino.

 

POSTCOMMÚNIO    

Sentiámus, quǽsumus, Dómine, tui perceptióne sacraménti, subsídium mentis et córporis: ut, in utróque salváti, coeléstis remédii plenitúdine gloriémur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. Amen.

 

Fa, o Signore, Te ne preghiamo, che, mediante la partecipazione al tuo sacramento, noi sperimentiamo l’aiuto per l’ànima e per il corpo, affinché, salvi nell’una e nell’altro, ci gloriamo della pienezza del celeste rimedio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. Amen.

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