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È solo un grumo di cellule?

Un embrione di 8 settimane è solo un grumo di cellule? È solo una appendice del corpo nel quale si è annidato?

Il video sottostante, che ritrae un essere umano di circa otto settimane – in quel preciso periodo di sviluppo della vita umana che fa da spartiacque tra la fase embrionale e quella fetale – sta mostrando al mondo l’umanità degli embrioni.  In esso si vede l’embrione, quasi feto, che ha preso totalmente quelle sembianze umane che è andato guadagnando senza soluzione di continuità dalla fase iniziale in cui era un semplicissimo zigote, cioè: un ovulo fecondato. L’embrione muove braccia, gambe e testa. È una creatura umana distinta, seppur totalmente dipendente dalla madre che lo gesta.  Purtroppo l’embrione del video non è potuto sopravvivere all’operazione a cui si è dovuta sottoporre la madre a causa di una gravidanza ectopica, quella condizione patologica in cui l’impianto dell’embrione avviene in sedi diverse dalla cavità uterina. Nella fattispecie l’embrione si era annidato in una tuba di Falloppio della mamma. Si era quindi venuta a creare una situazione che era sia inconciliabile con lo sviluppo dell’embrione che potenzialmente fatale per la madre. Per inciso, la morte dell’embrione a seguito di una tale operazione non è considerata dalla Chiesa alla stregua di un aborto se essa morte non è cercata né come fine dell’azione chirurgica, né come mezzo per raggiungere un fine (principio del doppio effetto).

I genitori del piccolo, nonostante il dolore della perdita, sono stati ben lieti di pubblicare il video, perché esso, mostrando non un semplice agglomerato di tessuto, ma un essere umano vivente, avrebbe potuto indurre tanti a riconosce nell’aborto un infanticidio.

E bene hanno fatto perché il loro figlio si trovava proprio dentro quella prima fase di tre mesi di sviluppo embrionale e fetale in cui gli embrioni e poi i feti vengono comunemente percepiti, da chi vuole rimanere vittima di un accecamento volontario, come semplici “ammassi cellulari”. Ma se a otto settimane un embrione è così formato, figuriamoci alla dodicesima settimana, quando cioè ancora si ha facoltà legale in molti stati, compresa l’Italia, di sopprimere, dilaniandola orribilmente, una vita nascente.

Il video mostra in ultima analisi l’innocenza totalmente indifesa che tutti noi abbiamo il dovere di proteggere. Se non lo facciamo, contribuiremo alla generazione dell’inferno in terra. Poiché, come sapientemente diceva santa Teresa di Calcutta:

«Il più grande mezzo, il più grande distruttore della pace è l’aborto. […] Tante persone sono molto, molto preoccupate per i bambini in India, per i bambini in Africa dove tanti ne muoiono, di malnutrizione, fame e così via, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo è ciò che è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio stesso bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla»[1].

L’inferno in Terra! E pensare che nel progetto di Dio Padre la Terra sarebbe dovuta essere un pre-paradiso!

 

Flaviano Patrizi

 

Guarda il video

 


[1]Santa Teresa di Calcutta, Discorso tenuto al conferimento del Nobel per la Pace, Oslo, 11 dicembre 1979.

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