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Omelia: Madre di Dio

Letture della messa del giorno

Oggi, secondo la consuetúdine civile, ci si scàmbia gli augurî di buon anno, con diverse fòrmule e desiderî, per lo piú frutto delle speranze umane. Si sente dire ad esèmpio:

Buon anno di pace e di serenità” (cosa buona e giusta, se la nostra Pace fosse realmente il Signore). Si sente anche dire: “Che sia un anno migliore di quello che è passato”! (Qui entriamo un po’ nella fantasia, perché il mèglio può solo venire da una società che prende a cuore la sua vita spirituale e rifiuta il decadimento morale). Qualcuno simpaticamente, di questi tempi, potrà dire: “Che il 2022 non sia ‘la variante’ del 2021”; oppure esplicitamente augurare la fine di tutto questo stato di emergenza. In ogni caso, in questi augurî e in molti altri, c’è la speranza, ma manca la fede. E mancando la fede, la speranza resta delusa perché non è speranza cristiana. Inoltre, per un cristiano, oggi è la solennità della Madre di Dio, sicché non ricordarci di lei fra bríndisi e panettoni, è un vero è pròprio peccato.

Un augúrio di fede che oggi le letture ci suggeríscono, potrebbe èssere: “Buon anno. Che il Signore benedica e custodisca chi gli appartiene e la Madre di Dio recúperi chi non vuole èssere fíglio”.

Capisco che è un po’ lunghetto e diffícile da ricordare come augúrio, ma se vogliamo sintetizzarlo e semplificarlo possiamo dire: “Il Signore ci benedica e ci custodisca attraverso la sua benedetta Madre”. Oppure: “Con Gesú nostro Signore, un buon anno tutto amore. Con sua Madre benedetta, ogni cosa vinta o accetta”, cioè tutto superàbile e vivíbile, in questo nuovo anno, nell’amore di Dio e con il cuore di Maria.

In queste parole, o in altre símili che lo Spírito Santo saprà suscitarvi, non avremo piú fòrmule senza fede vissuta o senza realismo, ma ci sarà TUTTO IL NECESSÀRIO PER QUESTO NUOVO ANNO e per sempre: DIO DALLA NOSTRA PARTE; NOI DÒCILI A LUI; E LA MADONNA COME NOSTRA MAMMA amata, cercata, pregata, voluta come nostra guida e maestra.

Questa è la benedizione che noi cerchiamo!, perché un augúrio, se è vuoto di fede, è una parola che il vento si porta e che accarezza solo la superfície. Vale quanto il sollètico che ci fa rídere un po’, ma che non vogliamo a lungo perché diventa fastídio. Un augúrio deve èssere e deve chièdere anche benedizione, sennò non serve o delude.

La prima lettura, dal libro dei Númeri, ci fa conóscere allora un’antica benedizione, che può diventare augúrio (in senso cristiano chiaramente):

«Ti benedica il Signore

e ti custodisca.

Il Signore fàccia risplèndere per te il suo volto

e ti fàccia gràzia.

Il Signore rivolga a te il suo volto

e ti conceda pace».

Come vedete, anche in questo augúrio si domanda la pace, ma questa pace viene da Dio: «Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace».

Ecco allora il senso del primo Gennàio come giornata della Pace: «Il príncipe della Pace» è Colui che vediamo «adagiato nella mangiatóia» (Lc 1, v.16) di Betlemme; circonciso al compimento degli otto giorni prescritti per la circoncisione (Cfr Lc 2, v.21); all’òpera con tutta la sua vita per insegnarci la via della pace e darci la sua pace.

Di lui diceva san Pàolo ai Gàlati: « Dio mandò il suo Fíglio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che èrano sotto la Legge, perché ricevéssimo l’adozione a figlî».

Gesú, che è la nostra Pace e può diventare la Pace di tutto il Mondo, essendo il Salvatore di tutti. Egli è “nato da donna”, e questa donna è Maria, che noi giustamente chiamiamo “Regina della Pace”. OGGI PERÒ LA FESTEGGIAMO COME MADRE CHE PORTA INSIEME A SAN GIUSEPPE GESÚ A FARLO CIRCONCÍDERE. Questo atto cultuale, che ci dice che Gesú appartiene davvero al pòpolo ebràico e alla nazione santa con cui Dio ha fatto diverse alleanze, fa versare al píccolo Gesú il suo primo sàngue, cioè glie lo fa versare per la prima volta dal prepúzio tagliato. Questo aggiunge alla festa di oggi il significato único e grande che ha la maternità naturale di Maria nella vita di Gesú e del mondo.

È lei soltanto ad avere dato un corpo e il sàngue santíssimo che ha riconciliato l’uomo con Dio. Il Sàngue di Gesú e il Corpo di Gesú sono interamente di Maria e Maria è interamente Madre del Salvatore e suo Capolavoro DI creazione e Redenzione e santificazione.

Questa madre naturale Gesú ha voluto che non fosse solo sua, ma anche nostra, e dalla Croce ce l’ha lasciata come sua eredità.

A Lei Lui sa che non manca nulla di ciò che Dio chiede a ogni uomo e ad ogni figlio. LEI È UNA PORTA SEMPRE APERTA ALLE BENEDIZIONI DEL SIGNORE SUL MONDO INTERO E SU OGNI PECCATORE CHE VUOLE RITORNARE A VÍVERE IN PACE CON TUTTI. Lei è la Madre che non si dimèntica mai di nessuno e véglia sempre su tutti con immenso amore.

Ritorniamo dunque ad amare e a pregare questa Madre e Regina della Pace, e l’anno che oggi comíncia, sarà fonte di benedizioni divine, qualunque cosa dovremo affrontare o sopportare.

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